Mediterraneo, stanno arrivando sempre nuovi pesci | Bisogna cambiare abitudini alimentari: alcuni sono squisiti

Nuove specie ittiche

Nuovi arrivi nel Mar Mediterraneo (Canva) - marinecue.it

Se vogliamo sopravvivere a tutti i cambiamenti che stanno coinvolgendo il mondo, dobbiamo obbligatoriamente adattarci.

La presenza del mare ha un impatto profondo, sulla Terra, poiché è in grado di influenzare il clima, l’ambiente, e l’esistenza di milioni di specie viventi. Non a caso, mari e oceani ricoprono oltre il 70% della superficie terrestre, rappresentando quindi una risorsa preziosa per l’intero ecosistema.

Gli oceani, dal canto loro, svolgono un ruolo fondamentale nel regolare il clima globale. Poiché assorbono calore e anidride carbonica, contribuendo a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, mantenendo la temperatura terrestre in equilibrio.

Non a caso, il mare è proprio una culla di biodiversità, tale da fornire nutrimento a miliardi di persone grazie alla pesca e alle risorse alimentari. Inoltre, le coste marine son luoghi di scambio economico, turismo e cultura.

Ma la presenza del mare, tuttavia, comporta anche la necessità di proteggerlo. Dato che l’inquinamento, la pesca eccessiva, e il riscaldamento globale, minacciano la sua salute, rendendo quindi urgente un impegno collettivo, per preservarlo.

Mari sempre più caldi, e pesci in fuga

Le acque del Mediterraneo, stanno raggiungendo temperature record, con picchi di oltre 29 gradi in mare, e un caldo percepito fino a 10-15 metri di profondità. Un fenomeno, questo, che sta spingendo molte specie di pesci a cercare acque più fresche, provocando dunque un vero e proprio stravolgimento degli ecosistemi e dei mercati ittici locali. Persino Marsiglia, con oltre 34 gradi, vede il mare trasformarsi in un ambiente ostile, per molte specie tradizionali.

Le conseguenze di queste temperature, stanno riflettendosi direttamente sui mercati del pesce. E specie tipiche come le orate e le sardine, stanno proprio scomparendo; mentre delle nuove come l’alosa, iniziano a comparire sui banchi. L’alosa, nello specifico, è parente della sardina; più grande, ricca di omega 3, ma ha molte lische. Pertanto, i commercianti si trovano costretti a spiegare ai clienti la scarsità delle specie tradizionali, causata dalla diminuzione del plancton, alimento fondamentale per pesci come le sardine.

Il loro adattamento
Il cambiamento dei pesci (Canva) – marinecue.it

Adattarsi alle nuove specie

Secondo gli esperti, i pesci si stanno già adattando al cambiamento delle acque, e gli esseri umani dovranno fare lo stesso. Dato che accettare nuove specie alimentari, diventa indispensabile per garantire la sostenibilità delle risorse marine. E come evidenziato da unionesarda.it, il cambiamento climatico sta alterando gli equilibri marini, portando con sé nuove abitudini alimentari.

Il Mediterraneo ha difatti registrato il record di temperatura, per il mese di giugno, con una media di 26 gradi. Quindi, gli scienziati hanno sottolineato che non sarà possibile raffreddare le acque, ma l’adattamento sarà l’unica chiave per affrontare i nuovi scenari, adattandocisi.