Navi autonome in arrivo: startup raccoglie 14 M$ per prototipi

Illustrazione di alcune navi (Canva FOTO) - marinecue.it
Grazie ad una particolare startup, sono in arrivo navi autonome che permetterebbero di rivoluzionare le flotte odierne.
Negli Stati Uniti è appena uscita allo scoperto una nuova startup che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui si naviga in mare aperto. Si chiama Blue Water Autonomy, ha sede a Boston, e ha annunciato pubblicamente il proprio progetto di costruire navi autonome, senza capitano, pensate in particolare per missioni navali. E non si tratta di un’idea campata in aria: dietro ci sono ex membri della Marina americana, veterani di Amazon Robotics e iRobot.
Il debutto ufficiale è arrivato l’11 aprile 2025, insieme a una rilevante iniezione di capitale: 14 milioni di dollari raccolti in un round di finanziamento seed da parte di Eclipse, Riot e Impatient Ventures. Cifre che fanno già intuire l’interesse, e la fiducia, che il settore della difesa nutre per questo tipo di tecnologia.
Blue Water Autonomy è riuscita a sviluppare una piattaforma autonoma completa e a progettare i primi prototipi di nave in meno di un anno. Già oggi è in corso la sperimentazione in acqua salata con una nave di test da 100 tonnellate, nei pressi di Boston.
Secondo gli investitori, Blue Water non sta solo seguendo la tendenza dell’autonomia applicata alla difesa, ma la sta affrontando da un angolo ancora poco esplorato: quello del progetto navale completo. Non solo software o droni, ma una nave vera, senza equipaggio, costruita per navigare in autonomia e operare per lunghi periodi.
Il contesto strategico
Le tensioni internazionali, si sa, non si fermano mai. Anzi, negli ultimi anni sono aumentate. Dallo scontro in corso nel Mar Rosso, dove le navi americane sono impegnate in operazioni militari costanti, fino al Pacifico, dove la Cina sta sfornando nuove imbarcazioni militari a una velocità con cui gli USA faticano a tenere il passo, il quadro generale richiede soluzioni rapide e intelligenti. In questo scenario, come riportato da Blue Water Autonomy, avere delle navi autonome che costano meno e possono essere prodotte in massa, potrebbe rappresentare un alleato fondamentale per la Marina statunitense.
Il CEO di Blue Water, Rylan Hamilton, come riportato sul comunicato, è piuttosto diretto sul punto: secondo lui l’intera economia marittima ha bisogno di essere modernizzata. E il primo passo per farlo è sostenere la flotta americana, fornendo alla Marina strumenti tecnologici avanzati, come navi completamente autonome capaci di operare anche per mesi in mare aperto. Una visione che parte dalle esigenze del Dipartimento della Difesa, ma che potrebbe presto allargarsi anche al settore commerciale, dalla logistica al trasporto di lusso.

Tecnologia, strategia e un occhio al futuro
Ma in cosa consiste davvero questa innovazione? Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale di Blue Water Autonomy, si tratta di un design integrato dove software, hardware e intelligenza artificiale lavorano all’unisono. Il risultato è una nave che può muoversi, adattarsi e svolgere missioni complesse in totale autonomia, senza bisogno di un equipaggio a bordo.
La squadra che guida il progetto ha un curriculum di tutto rispetto. Viene da realtà come Amazon Robotics, iRobot e la Marina americana, e ha già esperienza nella progettazione, produzione e distribuzione su larga scala di robot e tecnologie autonome. Un mix di competenze che, secondo Seth Winterroth di Eclipse, è difficile da trovare perché, in parole povere, nessuno sta lavorando su un’intera nave autonoma, e non solo su alcune componenti.