Pensano che il Mediterraneo non sia più da scoprire, ma sbagliano | Hanno appena trovato una nuova specie: il Canale di Sicilia sorprende sempre

Illustrazione di una nuova scoperta (Canva FOTO) - marinecue.it
Il mar Mediterraneo, anche se non sembra, nasconde ancora tantissimi segreti, come questa nuova specie nei pressi del Canale di Sicilia.
Il Mar Mediterraneo è un vero scrigno di scoperte, dove storia, natura e scienza si intrecciano continuamente. Sotto la sua superficie si nascondono testimonianze antichissime, relitti, reperti e paesaggi sommersi che raccontano millenni di civiltà.
Ma non c’è solo l’archeologia. I ricercatori studiano anche la geologia del fondale, scoprendo faglie attive, vulcani sommersi e tracce di antiche catastrofi naturali. Ogni tanto, persino nuove specie marine vengono identificate nelle sue acque.
Il Mediterraneo è anche un laboratorio naturale per studiare gli effetti del cambiamento climatico. Dalla migrazione dei pesci tropicali al riscaldamento delle acque, questo mare è un indicatore chiave di ciò che accade su scala globale.
Ogni spedizione porta con sé nuove domande, oltre che risposte. E proprio perché è così vicino a noi, il Mediterraneo continua a stupire, mostrando quanto ancora ci sia da conoscere nel “mare di mezzo” tra Europa, Africa e Asia.
Una scoperta interessantissima
Il Mar Mediterraneo riesce ancora a stupire. In un mare che molti danno per “già visto”, due fratelli italiani, Andrea e Marco Spinelli, hanno fatto una scoperta che ha lasciato a bocca aperta la comunità scientifica. Si tratta di una nuova specie di mollusco gasteropode, mai documentata prima, e che ora porta il nome di Steromphala federicii. E’ grande solo pochi millimetri (fonte: Libero Tecnologia).
Questa scoperta è avvenuta durante la Missione Skerki, un progetto sostenuto dalla Fondazione dell’Oceanografico di Valencia. Il minuscolo mollusco è stato identificato su una montagna sottomarina nel Banco Skerki, al largo tra Sicilia e Tunisia, un angolo remoto e poco toccato dalle attività umane. Il nome scelto, “federicii”, è un omaggio al padre dei due fratelli, Federico, che a quanto pare ha trasmesso loro fin da piccoli l’amore per il mare (Fonte: Libero Tecnologia).

Alcune informazioni importanti
Come riportato da Libero Tecnologia, il Banco Skerki, dove tutto è iniziato, è una sorta di santuario naturale sommerso. Una catena montuosa a circa 70 miglia dalla Sicilia e 65 dalla costa tunisina. In questo luogo poco esplorato, Andrea e Marco hanno trovato una vera e propria colonia di esemplari di Steromphala federicii, sia adulti che giovani. Questo vuol dire che la specie non è un’eccezione isolata, ma si riproduce lì, in modo stabile. Un dettaglio notevole, considerando che l’ultima specie appartenente a questo stesso genere era stata descritta oltre 170 anni fa, nel 1853.
Dietro alla scoperta c’è anche un messaggio forte: la biodiversità marina, anche nel Mediterraneo, è ancora in parte sconosciuta e ha bisogno di essere protetta. Meno del 7% dei mari del mondo è oggi protetto in modo efficace, e molte specie rischiano di sparire prima ancora di essere identificate (fonte: Libero Tecnologia).