Non mangiare più le acciughe | È scattata l’allerta alimentare del Ministero: appena le tocchi te ne vai al Pronto Soccorso

Illustrazione di alcune acciughe (canva FOTO) - marinecue.it
Non toccare assolutamente queste acciughe! Non si possono mangiare, così ha decretato il Governo. ma cos’è successo?
Le acciughe, conosciute anche come alici, sono piccoli pesci azzurri molto diffusi nel Mar Mediterraneo e in parte dell’Atlantico. Hanno un corpo affusolato e una livrea argentea, e si muovono in banchi numerosi, spesso vicino alla costa.
Dal punto di vista nutrizionale, sono una vera miniera: ricche di omega-3, proteine nobili e vitamine del gruppo B. Inoltre, contengono poco mercurio rispetto ad altri pesci più grandi, rendendole una scelta salutare e sostenibile.
Le acciughe sono protagoniste di molte tradizioni culinarie, dal sud Italia alla Spagna. Possono essere consumate fresche, sotto sale o sott’olio, e arricchiscono piatti semplici ma saporiti come la pasta, le insalate o le pizze.
Infine, sono anche un pilastro dell’economia locale in molte regioni costiere. Una risorsa umile ma preziosa, che unisce gusto, salute e cultura gastronomica.
Quando anche una semplice acciuga può fare danni
Le acciughe sott’olio, si sa, sono un classico della cucina siciliana. Economiche, saporite, versatili. Si trovano ovunque: in dispensa, sulle pizze, nei primi piatti. Ma stavolta a finire sotto i riflettori non è la loro bontà, bensì un allarme sanitario serio. In alcuni punti vendita Carrefour è stato ritirato un lotto preciso di filetti di acciughe in olio extravergine Terre d’Italia, prodotti dalla Pesce Azzurro Cefalù Srl, con scadenza 17 marzo 2026 (Fonte: SiciliaNews24).
Il motivo? La presenza di istamina oltre i limiti consentiti. È una sostanza che si sviluppa quando il pesce non viene conservato correttamente e può scatenare una reazione nota come sindrome sgombroide. Nulla a che vedere con allergie classiche: parliamo di effetti immediati come arrossamenti, mal di testa, nausea, crampi addominali e, nei casi peggiori, difficoltà respiratorie e calo di pressione (Fonte: SiciliaNews24).

Reazioni da non sottovalutare
Come riportato da SiciliaNews24, il rischio non riguarda solo chi ha intolleranze o è particolarmente sensibile. Persone anziane, bambini, donne in gravidanza: tutte categorie che potrebbero reagire in modo più violento a una contaminazione simile. E in alcuni casi, sì, si finisce dritti al pronto soccorso. Non per allarmismo, ma perché i sintomi possono diventare seri molto in fretta.
La raccomandazione, quindi, è semplice ma fondamentale: se in casa si ha una confezione appartenente a quel lotto, non consumarla. Riportarla al punto vendita è la scelta più sicura. E attenzione, perché l’istamina non si elimina cuocendo: una volta sviluppata, resta lì. Non c’è padella o forno che tenga (Fonte: SiciliaNews24).