Questa specie sopravvive a temperature altissime, ma è in pericolo | Nonostante la sua corazza sta finendo per mano dell’uomo

Illustrazione di un uomo pericoloso (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un uomo pericoloso (Canva FOTO) - marinecue.it

Questa specie è straordinaria, possiede adattamenti più unici che rari. Eppure, anche questa specie è destinata a sparire.

Esistono animali che, per milioni di anni, hanno resistito a cambiamenti climatici, catastrofi naturali e mutazioni ambientali. Veri e propri “sopravvissuti evolutivi”, capaci di adattarsi a condizioni estreme e ambienti ostili. Eppure, oggi sono messi in pericolo proprio da noi.

Specie come il rinoceronte di Giava, il pangolino o il pesce spatola cinese erano considerati resistenti per la loro capacità di adattamento e la lunga storia evolutiva.

Anche gli invertebrati, come alcune spugne antichissime o i coralli fossili viventi, stanno sparendo. Non perché non siano adatti alla vita, ma perché l’ambiente attorno a loro è stato modificato troppo in fretta. 

È un paradosso crudele: animali che hanno attraversato ere geologiche stanno scomparendo in pochi decenni. Non per fragilità, ma per interferenze. 

Una creatura particolare

A prima vista sembra il protagonista di un videogioco o il frutto della fantasia di uno scrittore di fantascienza. E invece è vera, reale, viva, anche se in un mondo totalmente diverso dal nostro. La Chrysomallon squamiferum, conosciuta come lumaca vulcanica, è una delle specie più straordinarie scoperte finora negli abissi oceanici. Vive a oltre 2.000 metri di profondità, nelle sorgenti idrotermali dell’Oceano Indiano, cioè in quei punti del fondale dove l’acqua surriscaldata dall’attività vulcanica fuoriesce dal terreno, arrivando anche a temperature pazzesche (350, 400 gradi centigrad).

Ed è proprio lì che questa chiocciolina ha trovato casa. Un ambiente che per qualsiasi altro essere vivente sarebbe ostile, inabitabile. Eppure lei ci sta benissimo. Anzi, è perfettamente adattata a quelle condizioni estreme. Il guaio è che, come spesso accade, l’arrivo dell’uomo (stavolta sotto forma di estrazioni minerarie profonde) rischia di compromettere tutto. Tanto che nel 2018 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) l’ha inserita nella sua “Lista Rossa”, quella che raccoglie le specie seriamente minacciate di estinzione (Fonte: sfpdentalserviceversilia).

Illustrazione della lumaca vulcanica (Marie HENNION - MNHN - Museum national d'Histoire naturelle FOTO) - marinecue.it
Illustrazione della lumaca vulcanica (Wikipedia Marie HENNION – MNHN – Museum national d’Histoire naturelle FOTO) – marinecue.it

Adattamenti incredibili, ma…

Come riportato da SFP Dental Service Versilia, questa lumaca ha due soprannomi interessanti: uno è “lumaca vulcanica”, per ovvi motivi. L’altro è “pangolino di mare”, e qui le cose si fanno davvero curiose. Il riferimento è alla sua corazza, una vera armatura fatta in parte di ferro. Sì, ferro. Gli scienziati, hanno analizzato a fondo la struttura del suo guscio e hanno scoperto che la parte inferiore del corpo, quella con cui si muove, è coperta da minuscole placche chitino-ferriche, dette scleriti.

Questa struttura, insieme al guscio mineralizzato, rende la Chrysomallon l’unico animale conosciuto che incorpora il ferro nel proprio scheletro in modo così marcato. E non ha bisogno di cercare cibo in giro perché ha sviluppato una simbiosi con dei batteri che vivono all’interno del suo corpo, precisamente in una ghiandola dell’esofago che occupa quasi il 10% della sua massa.