L’istruzione prima di tutto | Vivono in un posto remoto e per andare a scuola usano la barca: ogni giorno in mare aperto anche con le intemperie

Illustrazione di bambini mentre vanno a scuola (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di bambini mentre vanno a scuola (Canva FOTO) - marinecue.it

Studiare è un obbligo, ma anche un obbiettivo. E sono tantissimi i bambini in giro per il mondo che fanno tanti sacrifici pur di studiare.

L’istruzione nelle comunità remote è una sfida globale, ma anche una straordinaria opportunità. Portare la scuola in villaggi isolati o in territori difficili significa aprire nuove prospettive per intere generazioni.

In molte aree del mondo, l’accesso all’educazione è ancora limitato da fattori come la distanza, la mancanza di infrastrutture o la scarsità di insegnanti. Tuttavia, grazie a soluzioni mobili, radio scolastiche e tecnologie digitali, qualcosa sta cambiando.

Garantire l’istruzione in questi contesti vuol dire anche difendere diritti fondamentali, come la parità di genere e la libertà di scegliere il proprio futuro. Ogni aula costruita, ogni libro consegnato, è un passo concreto contro la povertà.

Investire nell’educazione delle popolazioni lontane non è solo un gesto di solidarietà: è un investimento per un mondo più equo, preparato e connesso, in cui nessuno venga lasciato indietro.

Quando andare a scuola diventa un viaggio epico

Ci sono famiglie che scelgono la scuola più vicina a casa, altre che si organizzano con i nonni o con i turni di lavoro. Poi ci sono storie che vanno completamente fuori dai soliti schemi. Come quella che arriva dalla Malesia, dove ogni giorno un padre accompagna i figli a scuola… attraversando il mare in barca. Già, nessun autobus, niente traffico urbano: si parte direttamente dall’isola di Pulau Tioman, precisamente dal villaggio di Kampung Salang, dove le scuole scarseggiano.

Per non rinunciare all’istruzione dei propri figli, questa famiglia ha trovato una via alternativa, fatta di onde e risvegli all’alba. La scuola si trova a Sekolah Kebangsaan Tekek, ed è raggiungibile solo dopo un percorso che, a piedi e attraverso la foresta, richiederebbe circa quattro ore. Un’ipotesi impraticabile, considerando che il tragitto terrestre prevede boschi, salite ripide e animali velenosi. Quindi la barca è l’unica scelta sensata(Fonte: SFP Dental Service Versilia).

Illustrazione di bambini a scuola (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di bambini a scuola (Canva FOTO) – marinecue.it

Un solo obiettivo: istruzione

Come riportato da SFP Dental Service Versilia, il papà, Jamaludin Musa, racconta che la giornata comincia alle 6:30, con la moglie, Rozalia Bodi, che prepara i bambini: Armin, 11 anni, e Aida Izabella, 8. Prima si va in moto fino al molo, poi si prende la barca, un tragitto di 10-15 minuti attraverso tre villaggi. Una volta sbarcati, li attende un altro tratto in moto, fino alla scuola. Alla fine delle lezioni, stesso copione al contrario. E nel frattempo? Il padre torna a casa, sempre in barca, ad aspettare l’ora del ritorno, utilizzando tre mezzi diversi.

Il bello è che tutto questo impegno non va sprecato. I figli ottengono ottimi risultati a scuola, sia nelle materie che nelle attività sportive. E il padre ne va fiero, anche perché li ha già preparati a gestire gli imprevisti. Come quella volta in cui il motore della barca si è rotto e ha dovuto comprarne uno nuovo. Da lì, Jamaludin ha iniziato a insegnare ai suoi figli le basi della navigazione, per essere pronti a tutto.