ALLARME in Toscana per una nuova invasione | Questa specie distrugge tutto e ti manda in ospedale

Illustrazione di un'invasione (Canva FOTO) - marinecue.it
Purtroppo la situazione in Toscana non è delle migliori. Se abbassi la guardia potresti trovarti in qualche guaio.
Alcune specie, quando vengono introdotte in ambienti che non sono il loro, possono causare danni enormi agli ecosistemi. Sono le cosiddette specie invasive, e spesso si diffondono rapidamente perché non hanno predatori naturali nel nuovo habitat.
Questi organismi—animali, piante o persino microrganismi—possono alterare gli equilibri ecologici, competere con le specie locali per il cibo, distruggere habitat o trasmettere malattie. Il risultato? Biodiversità in calo e ambienti naturali compromessi.
A volte l’uomo le introduce volontariamente, per motivi agricoli o ornamentali. Altre volte arrivano per caso, ad esempio tramite trasporti marittimi o merci contaminate.
Il problema è globale, e i costi sono altissimi. Controllarle è difficile e spesso si agisce troppo tardi. Eppure, basterebbe più attenzione nei controlli e nella prevenzione per evitare che “ospiti indesiderati” trasformino interi ecosistemi.
Un piccolo alieno approda in Toscana
Passeggiando lungo la spiaggia di Viareggio, c’è chi ha notato qualcosa di strano tra le conchiglie e i residui di posidonia. Una sorta di dischetto blu, lucido, dal colore intenso. No, non è un giocattolo dimenticato: si tratta della Porpita porpita, conosciuta anche come “bottone blu”. Non è una medusa vera e propria, anche se le somiglia: è in realtà una colonia galleggiante di polipi, un organismo marino “composito” che vive in superficie.
Secondo quanto riportato da La Nazione, questa specie tipica di acque tropicali si è fatta vedere nel Mar Tirreno settentrionale a seguito delle temperature anomale di quest’anno: l’acqua ha toccato i 27 gradi, ben cinque sopra la media stagionale. A spiegare il fenomeno è stato l’ecologo marino Luca Rindi, che ha sottolineato come il caldo estremo stia spingendo verso nord una quantità crescente di specie esotiche, un effetto concreto di quella che i ricercatori chiamano “tropicalizzazione” del Mediterraneo (Fonte: La Nazione).

Un pericolo…a portata di mano
Nonostante le dimensioni ridotte, appena qualche centimetro, la Porpita porpita non è proprio un peluche da raccogliere. Ha tentacoli dotati di nematocisti, piccole cellule urticanti simili a quelle delle meduse. Nulla di pericoloso per un adulto sano, ma può causare bruciore o irritazione cutanea, soprattutto nei soggetti sensibili o nei bambini.
Insomma, meglio non toccarla a mani nude, anche se il suo aspetto è decisamente affascinante. L’arrivo del “bottone blu” non è solo una curiosità balneare: può influenzare l’equilibrio dell’ecosistema marino locale. Si nutre di plancton e larve, entrando in competizione con le specie autoctone e riducendo il cibo disponibile per molti pesci. È un segnale da non sottovalutare (Fonte: La Nazione),