Mar Baltico, dopo 11 mila anni hanno trovato qualcosa di strabiliante | Questa scoperta rivoluziona la storia delle popolazioni scandinave

Illustrazione di una scoperta (Canva FOTO) - marinecue.it
Questa scoperta è incredibile, e molti ancora non riescono a credere a ciò che è stato scoperto. Di cosa si tratta?
Il Mar Baltico, pur essendo relativamente giovane dal punto di vista geologico, è una vera miniera di scoperte. Le sue acque fredde e poco salate aiutano a conservare materiali che altrove andrebbero persi, rendendolo un luogo ideale per ritrovamenti archeologici.
Sul fondo sono stati individuati relitti antichissimi, navi affondate anche centinaia di anni fa, in uno stato di conservazione sorprendente. Alcuni ancora con carico, strumenti di bordo e perfino resti umani, offrendo una finestra diretta sul passato.
Oltre ai relitti, il Baltico ha restituito tracce di insediamenti preistorici sommersi, resti fossili e perfino strutture misteriose che alimentano ipotesi affascinanti tra scienza e speculazione.
Queste scoperte non solo arricchiscono la conoscenza storica, ma aiutano anche a ricostruire antichi ambienti naturali e climatici. Un mare poco profondo, ma pieno di profondità storiche.
Una scoperta inaspettata
Ci sono scoperte che arrivano per caso, mentre si cerca tutt’altro. Ed è più o meno quello che è successo ai ricercatori che, durante una campagna di rilievi geofisici nei fondali del Mar Baltico, si sono imbattuti in qualcosa di davvero particolare. A circa 20 metri di profondità, al largo delle coste tedesche, è emersa una lunghissima linea di pietre che, a prima vista, sembrava solo un ammasso naturale.
In realtà, andando più a fondo (nel senso letterale del termine), gli studiosi si sono accorti che quei blocchi non erano messi lì a caso. Si tratta di una struttura lunga quasi un chilometro, composta da centinaia di massi disposti con ordine e logica. Non un semplice muro, ma qualcosa di costruito con uno scopo ben preciso, e con una certa intelligenza strategica (Fonte: Fanpage.it).

A cosa serviva?
Secondo le analisi più recenti, questa costruzione risalirebbe a oltre 11.000 anni fa, in piena Età della Pietra. L’ipotesi che sta prendendo sempre più piede tra gli archeologi è che si trattasse di una vera e propria trappola per animali, in particolare per le renne. In pratica, serviva a canalizzare i branchi verso un punto specifico, dove era più facile catturarli. Una sorta di corridoio obbligato, sfruttato dai cacciatori preistorici per migliorare le probabilità di successo.
L’idea che uomini vissuti così tanto tempo fa potessero progettare e realizzare qualcosa del genere, sott’acqua per giunta (anche se allora la zona era emersa), fa riflettere. Dimostra quanto fosse già sviluppata la capacità di pensare in modo collettivo e ingegnoso, ben prima dell’agricoltura o delle città (Fonte: Fanpage.it).