Polpi, sta accadendo l’impossibile | È una vera e propria invasione: hanno dovuto chiudere le spiagge

Invasione di polpi

Invasione di polpi (Canva-Pixabay foto) - www.marinecue.it

L’irreparabile è già avvenuto. Questo tratto costiero è stato soggetto ad una vera e propria invasione. Comunità in allarme

Nei mari di tutto il mondo si assiste ormai da diverse stagioni alla proliferazione incontrollata di specie provenienti da latitudini differenti, che per svariate motivazioni si trovano a dover convivere con gli autoctoni, in un habitat che non corrisponde al loro primario.

Stiamo parlando delle così dette specie aliene, che generalmente si caratterizzano per una spiccata capacità di adattamento, elevata a tal punto da generare impatti significativi sugli ecosistemi marini all’interno dei quali vengono introdotti.

L’introduzione e la successiva diffusione delle specie avviene principalmente per un motivo. Quando le navi compiono viaggi per gli oceani del mondo, prima di fare rientro nel proprio porto casalingo, imbarcano acqua di zavorra, spesso includente specie marittime provenienti proprio dalle aree marittime estreme verso le quali si sono diretti.

Facendo rientro nel proprio mare di competenza, gli organismi vengono involontariamente introdotti all’interno dell’ambiente, generando, frequentemente, una serie di conseguenze irreparabili.

L’allarme cresce inevitabilmente

Un fenomeno realmente insolito sta riguardando i paesaggi costieri. Una specie ha cominciato a diffondersi in maniera incontrollata, sino a portare gli esperti a parlare di una vera e propria invasione, dato il continuo affioramento dell’animale marino nei pressi anche di spiagge e aree balneari molto frequentate da bagnanti e pescatori. Stiamo parlando dei polpi, perlopiù polpi comuni, noti con il nome scientifico di Octopus Vulgaris, protagonisti di un comportamento davvero insolito, che stando a quanto sottolineato anche dagli scienziati potrebbe produrre effetti dannosi per gli ecosistemi soggetti alla loro proliferazione incontrollata.

Negli anni passati uno scenario simile aveva già riguardato le acque del Mar Mediterraneo e le coste limitrofe al Giappone; negli specifici casi citati, gli approfondimenti condussero a comprendere come la causa principale celatasi dietro a tale fenomeno fosse l’innalzamento delle temperature marine, conseguente al cambiamento climatico. Infatti, gli ambienti marittimi caldi rappresentano l’habitat ideale per i polpi, perché ne favoriscono la riproduzione e risultano essere più ricchi di nutrimento.

Proliferazione incontrollata di polpi
Proliferazione incontrollata di polpi (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Risvolti altamente preoccupanti

Il problema serio, però, può palesarsi nei confronti di tutti gli altri viventi dell’ecosistema soggetto all’invasione; infatti, l’aumento incontrollato di un’unica specie all’interno di un habitat è capace di rompere gli equilibri ecologici, alterando il bilanciamento tra predatori e prede. Molti potrebbero pensare che l’eccessiva presenza di polpi possa in qualche modo favorire la pesca, agevolando il lavoro dei pescatori, ma andando a pesare gli elementi a disposizione sui piatti della bilancia è possibile sottolineare come i danni superino i benefici; prede diminuite, danni a reti da pesca, trappole e strumenti utilizzati nel merito dell’attività.

Ad esser stato interessato da questa invasione è il paesaggio costiero del Regno Unito meridionale, che ora si trova a fare i conti con un significativo campanello d’allarme biologico, considerando quanto i biologi marini indichino eventi come la proliferazione incontrollata di un’unica specie come un vero e proprio segnale di squilibrio climatico. L’attività degli esperti continuerà a basarsi sull’intenso studio, sulla prevenzione e sull’informazione, in modo da comprendere le papabili conseguenze nei confronti della biodiversità marina, nonché i motivi alla base di questo processo così inusuale. A riportarlo è Tecnologia Libero.