Crociera, occhio al cibo | Come le compagnie gestiscono quello che avanza è da brividi: non ci dormi la notte

Attenzione al cibo (Canva FOTO) - marinecue.it
La gestione del cibo su una nave da crociera è davvero difficile, molti nemmeno immaginano come avvenga questo processo.
Il cibo a bordo delle navi da crociera è un elemento centrale dell’esperienza di viaggio. Le compagnie investono molto nella ristorazione, offrendo un’ampia varietà di piatti per soddisfare gusti internazionali e aspettative sempre più alte dei passeggeri.
Sulle grandi navi, si possono trovare ristoranti a buffet, bistrot, locali tematici e fine dining, spesso inclusi nel prezzo del biglietto. Alcune compagnie propongono anche menù stellati o firmati da chef famosi.
La logistica è complessa: vengono imbarcate tonnellate di ingredienti freschi prima della partenza, e la preparazione dei pasti avviene in cucine enormi, organizzate come vere catene produttive.
Dietro a ogni piatto c’è un lavoro coordinato di cuochi, pasticceri, panettieri e nutrizionisti. Il cibo, oltre a nutrire, diventa parte dell’intrattenimento e del ricordo di viaggio, una vera e propria esperienza sensoriale galleggiante.
Tutto quel ben di Dio…
Sulle navi da crociera, soprattutto quelle grandi e moderne, il cibo è ovunque. Buffet che sembrano non finire mai, vassoi pieni a ogni ora del giorno, cucine che lavorano quasi ininterrottamente. Ed è inevitabile pensare: ma tutta questa roba… che fine fa? A bordo, vige spesso la formula del “prendi quanto vuoi”, il che comporta inevitabilmente montagne di avanzi. E in effetti, se ci si guarda un po’ intorno, certe pietanze sembrano riapparire magicamente il giorno dopo, magari sotto forma di un’altra ricetta o “ripresentate” con qualche tocco diverso.
Come riportato da Melodicamente, c’è chi sostiene che alcuni alimenti vengano effettivamente conservati e rimessi in circolo nei pasti successivi. In teoria non sarebbe vietato, a patto che vengano rispettate le regole igienico-sanitarie. Ma è proprio qui che nasce il problema: su una nave, con cucine giganti, ritmi serrati e temperature tropicali fuori, conservare perfettamente un alimento non è scontato.

Cosa succede in realtà?
In realtà, come riportato da melodicamente, la maggior parte del cibo avanzato, cioè quello che non viene consumato né può essere riutilizzato in sicurezza, non finisce nei piatti dei giorni dopo. Piuttosto, viene smaltito. E in alcuni casi finisce persino in mare, triturato e disperso al largo. Una pratica che lascia più di un dubbio, sia in termini ambientali sia di responsabilità.
Fortunatamente, alcune compagnie stanno provando a cambiare rotta. Costa Crociere, ad esempio, collabora con la Fondazione Banco Alimentare per recuperare gli alimenti non serviti e distribuirli in diversi porti italiani, da Savona a Palermo. Royal Caribbean, invece, ha scelto la tecnologia: usa sistemi di intelligenza artificiale per calcolare meglio le porzioni e ridurre gli sprechi, con risultati davvero incoraggianti.