Il mare è in crisi | Gli scienziati della Terra sono tutti concordi: sta accadendo l’irreparabile

Illustrazione di un mare in pericolo (canva FOTO) - marinecue.it
La situazione è critica, e se si continua di questo passo non sarà possibile tornare indietro. E’ una crisi mondiale!
Il mare è in crisi, e non è solo un modo di dire. Sta cambiando sotto i nostri occhi, e non in meglio. Gli oceani assorbono il calore del pianeta, ma a lungo andare questo li sta portando al collasso: le temperature aumentano, gli ecosistemi si sregolano, i ghiacci si sciolgono.
A questo si aggiunge l’inquinamento. Plastica, metalli pesanti, scarichi industriali e agricoli finiscono in mare ogni giorno. Le microplastiche sono ovunque, anche nei pesci che mangiamo. E le acque costiere, in molti punti, sono ormai soffocate da zone morte dove l’ossigeno è sparito.
La pesca intensiva, poi, ha svuotato i fondali. Tante specie sono scomparse o ridotte al minimo, e intere catene alimentari si stanno spezzando. Gli attrezzi da pesca abbandonati continuano a fare danni anche quando nessuno li usa più.
Non si tratta solo di proteggere i pesci o i coralli: in gioco c’è l’equilibrio del clima, la nostra alimentazione, la salute di miliardi di persone. Salvare il mare oggi è una scelta urgente, e soprattutto necessaria.
Il mare non regge più
Negli ultimi anni si è continuato a ripetere che il mare è il polmone blu del pianeta, il grande regolatore del clima. Ma oggi questa frase suona quasi ironica. Il mare, infatti, come riportato da Sky Tg 24, sta trattenendo più del 90% del calore in eccesso prodotto dalla crisi climatica. E no, non è un superpotere: è una condanna. Più si scalda, più cambia.
Le correnti si indeboliscono, il ghiaccio marino si ritira, le stagioni diventano imprevedibili. Intanto, le barriere coralline cominciano a morire, a sbiancarsi, a crollare pezzo dopo pezzo. E poi c’è l’acidificazione, un processo silenzioso che agisce giorno dopo giorno. Ogni tonnellata di CO₂ che viene assorbita dall’oceano modifica il suo equilibrio chimico (Fonte: Sky TG 24).

Il tempo stringe
Nel frattempo, il livello degli oceani continua a salire. Prima aumentava di circa 3 millimetri l’anno, adesso siamo già oltre i 4. Sembra poco? Non lo è. È una media globale, e in alcune zone l’innalzamento è molto più rapido. Intere città costiere rischiano di finire sott’acqua: basti pensare a Venezia, che già oggi fa i conti con maree sempre più invasive.
Ma anche tante metropoli, da Jakarta a New York, stanno capendo cosa significa convivere con l’acqua che non si ferma più. Secondo i dati presentati per la Giornata Mondiale degli Oceani 2025, l’intero sistema marino si sta modificando a una velocità impressionante (Sky TG24). Ormai non manca molto al collasso! E non c’è più tempo da perdere.