Questa grotta in Sardegna nasconde tesori ancora inesplorati | 300 metri di cunicoli tra coralli e margherite: nuoto tra le cernie

Illustrazione di una grotta segreta (Canva FOTO) - marinecue.it
La Sardegna custodisce tanti segreti, come questa grotta. Ti troverai immerso tra le meraviglie della natura.
La Sardegna è un’isola che spesso viene ricordata solo per il mare cristallino e le spiagge caraibiche. Ma al di là delle mete più famose, l’isola custodisce veri e propri gioielli nascosti, sparsi tra montagne, grotte, nuraghi e borghi dimenticati.
Nel cuore dell’isola si apre il canyon di Gorropu, uno dei più profondi d’Europa. Un paesaggio imponente, selvaggio, modellato da millenni di erosione, dove ci si sente minuscoli tra pareti alte fino a 500 metri. È un paradiso per escursionisti, ma anche per chi cerca silenzio e natura pura.
Lungo la costa sud-occidentale, Capo Pecora è un’altra meraviglia poco nota. Qui, le rocce di granito rosa si tuffano nel mare e nascondono calette quasi segrete. Una di queste, soprannominata “spiaggia delle uova di dinosauro”, è disseminata di ciottoli bianchi e rotondi, levigati dalle onde in forme quasi perfette.
Infine, c’è il lato antico dell’isola, quello che racconta una civiltà misteriosa: i nuraghi. Tra tutti, il complesso di Su Nuraxi a Barumini è il più celebre e meglio conservato. Una vera macchina del tempo in pietra, che permette di toccare con mano la storia millenaria di un popolo unico al mondo.
Il mare e le sue cattedrali
A volte, sotto la superficie dell’acqua, si nascondono luoghi che sembrano costruiti apposta per lasciare a bocca aperta. E la Grotta di Nereo, in Sardegna, è proprio uno di questi. Nascosta sotto il promontorio calcareo di Capo Caccia, a due passi da Alghero, è un tesoro che pochi conoscono, ma che merita ogni metro di viaggio. Acqua trasparente, silenzio ovattato e quel senso di mistero che solo il mare sa dare.
Parliamo di una grotta enorme: 300 metri di gallerie principali, ma con ramificazioni che si estendono per oltre mezzo chilometro. È la più grande grotta sommersa di tutto il Mediterraneo, e fa parte dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana. Un luogo ricco di biodiversità, paesaggi da cartolina e tanta, tantissima vita marina.

Tutti i suoi segreti
Come riportato da chieseromanichesardegna.it, l’ingresso principale è alla Punta dell’Asino. Ma in realtà ce ne sono tre, tutti affacciati su fondali che vanno dai 15 ai 35 metri. Non serve essere super esperti per entrare, basta avere una guida e un po’ di confidenza con l’attrezzatura. Dentro è uno spettacolo: pareti decorate da corallo rosso, spugne, margherite di mare e pesci che fanno capolino tra le rocce. Cernie, murene, gronghi, aragoste… un piccolo mondo segreto, tutto lì ad aspettare.
E poi c’è la luce. Una luce blu, liquida, che filtra dall’alto e trasforma tutto in una specie di cattedrale subacquea. È anche per questo che la grotta attira fotografi e videomaker da mezzo mondo. La visibilità è eccellente (tra i 15 e i 30 metri), e la temperatura varia tra i 14 e i 24 gradi, quindi anche d’estate una muta non è una cattiva idea.