Tonno in scatola, un’altra marca dichiarata immangiabile | Quando la trovi sullo scaffale lasciala li o sono guai

Bisogna fare attenzione a questa marca (Freepik Foto) - www.marinecue.it
Quando si fa la spesa, ci si affida spesso all’abitudine, al prezzo o all’estetica del packaging.
Tuttavia, sotto un’apparenza rassicurante si possono nascondere prodotti poco raccomandabili. Ecco perché, oggi più che mai, è importante informarsi e scegliere con criterio, soprattutto per gli alimenti di uso frequente.
In particolare, ci sono categorie di prodotti che andrebbero analizzate con attenzione, perché consumate spesso e considerate salutari. Uno di questi è il tonno in scatola, presente quasi in ogni dispensa italiana. Ma la popolarità non sempre è sinonimo di qualità.
Negli ultimi anni, vari test comparativi hanno messo in luce notevoli differenze tra un marchio e l’altro. Alcuni prodotti, pur essendo ampiamente distribuiti, non rispondono a standard di qualità soddisfacenti. In certi casi, si tratta di vere e proprie delusioni, sia dal punto di vista nutrizionale che per la sicurezza alimentare.
Ecco perché vale la pena approfondire, facendo affidamento a fonti indipendenti e competenti, come le associazioni dei consumatori. Solo così possiamo capire davvero cosa stiamo acquistando e quali rischi potremmo correre.
Il marchio sotto accusa
Secondo un’indagine pubblicata da Altroconsumo nel 2024, che ha analizzato 24 marche di tonno all’olio di oliva in scatola, il tonno in scatola “Mareblu Leggero” ha ottenuto il punteggio più basso in classifica. Il prodotto è stato penalizzato sia per la scarsa qualità del pesce utilizzato, sia per la presenza di istamina, una sostanza che può causare reazioni indesiderate se consumata in quantità elevate.
Oltre alla qualità della materia prima, Altroconsumo ha segnalato anche criticità legate al tenore di sale e alla quantità effettiva di tonno nel vasetto, che risulterebbe inferiore rispetto a quanto dichiarato. Un mix di elementi che ha portato a classificare questo prodotto come “non raccomandato” per un consumo regolare, soprattutto nei bambini e nei soggetti più sensibili.

Come evitare scelte sbagliate
Per non incorrere in acquisti rischiosi, è fondamentale imparare a leggere le etichette con occhio critico. Le informazioni nutrizionali, la lista degli ingredienti e la provenienza del pescato sono elementi che possono già dire molto sulla qualità di un prodotto. Se mancano dettagli, o se la confezione risulta poco trasparente, meglio diffidare.
Un ulteriore consiglio è orientarsi verso marchi che hanno ottenuto buoni risultati in test indipendenti e che garantiscono la tracciabilità della filiera e certificazioni di pesca sostenibile, come il Marine Stewardship Council (MSC). Queste sigle offrono una maggiore sicurezza sulla provenienza del pesce e sull’impatto ambientale del prodotto. L’attenzione è una cosa molto importante!