Alghe, si difendono dal pericolo usando i colori | Tengono lontani i predatori per non farsi inghiottire

Presenza di alghe in acqua (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Una sorprendente scoperta rivela come alcune alghe utilizzino il colore per comunicare e difendersi dai predatori marini.
Il mondo sottomarino è un ecosistema complesso e affascinante, dove le specie hanno sviluppato strategie incredibili per sopravvivere e interagire tra loro. Dalle profondità oceaniche alle barriere coralline, la vita marina nasconde segreti evolutivi sorprendenti.
Anche le alghe, spesso considerate semplici organismi vegetali, sono parte integrante di questa dinamica, giocando ruoli cruciali negli equilibri ecologici. La loro sopravvivenza dipende dalla capacità di adattarsi all’ambiente e di difendersi dalle minacce.
Fino a poco tempo fa, si pensava che la loro principale difesa fosse legata a sostanze chimiche o a strategie di mimetismo “passivo”. Tuttavia, nuove ricerche stanno svelando meccanismi molto più sofisticati e attivi.
È in questo contesto che emerge una scoperta rivoluzionaria, che riscrive le nostre conoscenze sul modo in cui le alghe interagiscono con i loro predatori, utilizzando un linguaggio visivo inaspettato e altamente efficace.
Il linguaggio cromatico delle alghe rosse
Un nuovo studio, guidato da ricercatori dell’Università di Kobe e pubblicato su European Journal of Phycology, suggerisce che alcune alghe rosse abbiano trovato un modo per “parlare” ai pesci che le minacciano: usano il colore. Effettuando immersioni e analizzando campioni, i ricercatori hanno scoperto che alcuni tipi di alghe rosse presentano punte di crescita di tonalità blu e, nel complesso, un aspetto più pallido del solito, grazie a particolari microsfere riflettenti nelle cellule ghiandolari. Queste stesse strutture ospitano anche sostanze chimiche note per la loro azione anti-erbivora. Gli autori suggeriscono che si tratti di un segnale visivo simile all’aposematismo (colori di avvertimento) nel regno animale. «Un tale repellente è più efficace se abbinato a un colore di avvertimento, come la tonalità blu delle punte di crescita delle alghe», commenta Kawai Hiroshi, ficologo dell’Università di Kobe.
Lo studio si è concentrato su Asparagopsis taxiformis, una specie rossa che vive in acque subtidali. Utilizzando tecniche avanzate di microscopia elettronica, i ricercatori hanno identificato corpi rifrangenti nelle cellule ghiandolari della zona apicale dell’alga. Queste strutture riflettono selettivamente la luce blu e, maturando, perdono l’uniformità, generando una tonalità bianca. A differenza della colorazione rossa dei pigmenti fotosintetici, questi colori strutturali potrebbero avere una funzione comunicativa. La colorazione blu delle punte in crescita servirebbe come segnale di avvertimento visivo per i pesci erbivori, analogamente ai meccanismi animali, dato che le stesse strutture rifrangenti ospitano sostanze bromurate ad azione deterrente.

L’evoluzione convergente e le minacce future
Fenomeni simili di colorazione strutturale sono stati documentati anche in altre alghe tropicali o temperate calde come Martensia, Callophyllis e Dictyopteris. La maggiore incidenza di questi meccanismi in ambienti ad alta visibilità e con una ricca presenza di pesci erbivori suggerisce una possibile evoluzione convergente, dove specie diverse sviluppano strategie simili per affrontare sfide analoghe.
Tuttavia, i cambiamenti climatici e il riscaldamento delle acque potrebbero alterare questi delicati equilibri. L’espansione verso nord dei pesci tropicali, spinti dal riscaldamento delle acque, potrebbe rappresentare una minaccia crescente per le specie algali locali che non hanno sviluppato simili meccanismi difensivi.