In Sardegna via alla riforestazione | Questa pianta importantissima era in via d’estinzione: ora inizia a rifiorire

Illustrazione di una persona mentre pianta un albero (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di una persona mentre pianta un albero (Canva FOTO) - marinecue.it

In Sardegna si verificherà un evento incredibile, una vera e propria riforestazione, ma di alghe. E’ il momento giusto per coltivarla!

La riforestazione è il processo con cui si piantano nuovi alberi in aree dove le foreste sono state tagliate o degradate. È un modo concreto per riparare i danni causati da incendi, disboscamenti o cambiamenti climatici. Un gesto semplice, ma con un impatto enorme.

Gli alberi non solo producono ossigeno, ma assorbono CO₂, proteggono il suolo dall’erosione e creano habitat per tantissime specie. Riforestare significa restituire vita, migliorare l’aria e rendere un territorio più resistente agli eventi estremi, come alluvioni o siccità.

Ci sono progetti di riforestazione ovunque: dalle Amazzoni al Kenya, fino all’Europa. Alcuni sono portati avanti da governi, altri da associazioni o gruppi di cittadini. In molti casi si coinvolgono anche le comunità locali, che diventano parte attiva del cambiamento.

Ovviamente, non basta piantare alberi a caso. Serve varietà, attenzione al clima e un piano per farli crescere nel tempo. Ma se fatta bene, la riforestazione è una delle armi più forti (e verdi) che abbiamo per riprenderci il futuro.

Le foreste che non ti aspetti

Quando si sente parlare di riforestazione, la prima immagine che viene in mente è un bosco di montagna, magari con cervi e scoiattoli che sbucano tra gli alberi. Ma c’è un altro tipo di “foresta” che è altrettanto importante, anche se spesso dimenticata: quella sottomarina. In Sardegna, nella splendida Cala di Volpe, è partito un progetto davvero interessante che ha come obiettivo proprio il recupero della Posidonia oceanica, una pianta marina che è vitale per l’ecosistema del Mediterraneo.

La Posidonia è una pianta vera e propria, con tanto di radici, foglie e tutto il resto. Crea delle praterie sotto il mare che sono un rifugio per mille specie, producono ossigeno e fanno da barriera naturale contro l’erosione delle coste. Il problema è che l’ancoraggio selvaggio delle barche, nel tempo, ha danneggiato moltissimo questi habitat. Già vent’anni fa era stato creato un campo boe per cercare di proteggere l’area, ma ora si è deciso di fare un passo in più.

Illustrazione di una pianta di Posidonia (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di una pianta di Posidonia (Canva FOTO) – marinecue.it

Un’azione concreta

Come riportato da tg.la7.it, il progetto si chiama Blue Forest e nasce dalla collaborazione tra One Ocean Foundation e l’Università di Sassari. L’obiettivo? Riforestare ben 80 ettari di fondale marino a Cala di Volpe. Si è cominciato mappando il fondale per capire dove fosse più adatto il trapianto, e poi si è passati all’azione: talee di Posidonia piantate una ad una su 500 metri quadrati, usando delle biostuoie in fibra di cocco e reti metalliche.

In pratica, ogni metro quadrato ne accoglie circa 20. E non finisce qui. Il progetto prevede un monitoraggio scientifico di tre anni, per capire se funziona e, si spera, replicarlo anche altrove. È un esempio concreto di come la scienza, le istituzioni e le imprese possano davvero fare squadra per proteggere qualcosa di fragile e prezioso.