NASA, ALLARME ANTARTIDE | Possiamo restare solo impassibile, non c’è nulla da fare: è morto

Allarme in Antartide (Canva FOTO) - marinecue.it
Purtroppo la situazione è critica, e l’Antartide si trova in pericolo. Ma ormai non c’è molto da fare, possiamo solo guardare.
L’Antartide è sempre stato visto come un luogo remoto, quasi fuori dal tempo. Ghiaccio, silenzio e poco altro. Ma adesso l’allarme è serio, e riguarda tutti.
I ghiacci si stanno sciogliendo più in fretta del previsto. Interi blocchi che si staccano, mari che si alzano, ecosistemi che vanno in tilt. Non è più un’ipotesi, è qualcosa che sta succedendo sotto gli occhi della scienza.
Questo cambiamento ha un impatto diretto sul clima globale. Le correnti oceaniche si modificano, i fenomeni estremi diventano più frequenti e le coste sono sempre più a rischio.
La cosa preoccupante è che si tratta di un punto di non ritorno. Se il trend continua, invertire la rotta diventerà impossibile. E a quel punto non si parlerà più solo di Antartide, ma di un effetto domino sul resto del pianeta.
Una notizia terribile
L’Antartide fa pensare a silenzi infiniti, distese bianche immobili e freddo che ti entra nelle ossa solo a guardarlo. E invece no, c’è qualcosa che si muove, e non poco. Si chiama A23a, è l’iceberg più grande del mondo, ed è in viaggio. Dopo decenni di sonno, questo colosso ghiacciato ha deciso di staccarsi e andarsene in giro per l’oceano.
Come riportato dalla NASA, parliamo di un blocco gigantesco che si era separato dalla piattaforma Filchner nel 1986. Per oltre 30 anni è rimasto lì fermo, inchiodato al fondale. Poi, dal 2020, ha iniziato lentamente a spostarsi. E ora sta perdendo pezzi: più di 500 km² già spariti, frantumati in lastroni enormi, alcuni lunghi anche più di un chilometro.

Un campanello d’allarme
Come riportato da focus.it, A23a non è solo “un pezzo di ghiaccio” in movimento. Sta trascinando con sé un pezzo di equilibrio dell’intero pianeta. Il suo scioglimento rilascia acqua dolce e nutrienti in zone oceaniche delicate, cambiando le carte in tavola per gli ecosistemi. Le catene alimentari, dal fitoplancton fino ai grandi predatori marini, potrebbero subirne gli effetti.
E non è finita: se questo gigante dovesse sbattere contro l’isola di Georgia del Sud potrebbe bloccare l’accesso alle zone dove pinguini, foche e altri animali si nutrono. Sarebbe un disastro. Questo è uno di quei casi in cui “tenere d’occhio il ghiaccio” non è solo una cosa da studiosi del clima: riguarda tutti. Purtroppo, non possiamo al momento fare nulla.