Addio al Granchio Blu | Trovata la soluzione efficace al problema: rimosse centinaia di tonnellate

Invasione del granchio blu (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Invasione del granchio blu (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Scatta il piano nazionale per fermare l’invasione del granchio blu nelle lagune dell’alto Adriatico, con interventi mirati.

Da un po’ di tempo, lungo le coste italiane, si parla sempre più spesso di un “ospite” indesiderato che ha creato non pochi problemi. Non parliamo solo di pesciolini fastidiosi, ma di un vero e proprio invasore marino, capace di mettere in crisi sia l’ambiente naturale che le attività legate alla pesca. Una situazione diventata complicata, che ha costretto il territorio a guardarsi attorno in cerca di soluzioni efficaci, urgenti e – diciamolo – anche concrete.

Il punto è che tutto è avvenuto in fretta. L’equilibrio dell’ecosistema è stato messo a dura prova nel giro di pochi mesi, e i pescatori si sono trovati tra le mani una sfida inedita. In alcune zone, dove l’impatto è stato più forte, si è capito subito che non bastavano interventi locali: serviva qualcosa di più grande, di più strutturato, qualcosa che unisse le forze, insomma.

Nel frattempo, tecnici, esperti e chi vive il mare ogni giorno hanno lanciato appelli, chiesto misure coordinate, strumenti giusti per arginare il problema. Tante piccole iniziative sono nate, ma il problema è che, prese singolarmente, facevano fatica a tenere testa a una specie così prolifica. Serviva un piano. Di quelli seri.

E infatti, col passare dei mesi, l’urgenza è diventata evidente a tutti. Era ora di fare il salto: niente più pezze temporanee, ma una strategia vera, condivisa, con un obiettivo preciso e la forza per realizzarlo. L’attenzione si è quindi spostata verso un intervento nazionale, capace di coinvolgere istituzioni e chi lavora sul campo ogni giorno.

Interventi mirati per proteggere il territorio

E così, il 15 aprile 2025, è entrata in vigore un’ordinanza speciale firmata dal commissario straordinario Enrico Caterino, come riporta Polesine24.it. È il via ufficiale a un piano nazionale pensato proprio per contenere la diffusione del granchio blu nell’alto Adriatico. Le aree interessate? Quelle più colpite: Scardovari, Basson-Canarin, Barbamarco, Marinetta, Caleri. Il piano va avanti fino a fine novembre e punta su campagne di pesca selettiva con incentivi economici.

Chi partecipa riceve 1 euro al chilo per i granchi eliminati e 0,50 euro per ogni chilo conferito. Gli esemplari buoni finiscono sul mercato, il resto va smaltito in centri autorizzati, come quello gestito dal Consorzio cooperative pescatori del Polesine, che per ora è l’unico attivo nella zona del Delta Veneto. E l’iniziativa ha già prodotto risultati straordinari.

Granchio blu (Pixabay foto) - www.marinecue.it
Granchio blu (Pixabay foto) – www.marinecue.it

Tante tonnellate già tolte dalle acque

In meno di un mese – dal 28 aprile al 22 maggio – il Consorzio ha raccolto e smaltito 92.620 chili di granchio blu. Una cifra enorme. Di questi, 60.046 chili sono stati pescati dai soci del Consorzio di Scardovari, mentre altri 32.574 chili arrivano da cooperative di Rosolina, Porto Viro e Sottomarina.

Il presidente, Paolo Mancin, ha raccontato che non appena l’ordinanza è uscita, il punto di raccolta di Scardovari – ah, autorizzato dall’Ulss – è partito subito. I pescatori consegnano lì, nei giorni lavorativi. E vista la mancanza di centri attivi a Marinetta e Caleri, il Consorzio sta accogliendo anche i granchi da quelle lagune. Non è semplice – servono persone, logistica, mezzi – ma la risposta c’è stata. E forte.