Il mare sta nascondendo un tesoro immenso | Una quantità d’oro mai vista prima: si preparano le prime spedizioni

Lingotti d'oro

Un tesoro tra le onde (pixabay.com) - www.marinecue.it

Un tesoro sommerso, stimato in milioni di tonnellate d’oro. Ma il fatto si scontra con sfide ambientali e tecnologiche.

I raggi del sole si riflettono sull’acqua con intensità accecante già del mezzo giorno: così il mare vasto diventa riflesso colmo di segreti e possibilità.

Storiche tradizioni; fondali colmi di relitti e naufragi; città sommerse. Da sempre l’umanità vede l’oceano come una frontiera, un confine tra il noto e l’ignoto.

Tuttavia, questo confine potrebbe svelare un segreto preziosissimo. Secondo alcuni ricercatori della NASA, le acque del nostro pianeta conterrebbero un tesoro degno dei quaranta ladroni.

Una fortuna che supera qualsiasi altra concepita fino adesso e che potrebbe, un domani, determinare il destino economico di intere nazioni. Ma a quale, per giocare con i termini, costo?

Tesori immensi tra le onde

Ne parla per primo il portale spagnolo Ecoticias, seguito da Modena Volta Pagina. La NASA ha posto la sua attenzione verso la Spagna, e più precisamente nel Mar Cantabrico, dove i fondali raggiungono quasi 2800 metri di profondità. Secondo i ricercatori, partendo da lì e rivolgendosi a tutto il Mediterraneo, con oltre 46. 000 chilometri di coste, ogni porzione di mare spagnolo nasconde potenzialmente una miniera d’oro. Anche le acque del Mar d’Alborán, situato tra Spagna e Marocco, e l’intero oceano Atlantico sono contemplati nell’ipotesi.

La quantità d’oro calcolata – all’incirca 20 milioni di tonnellate – ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica e nel pubblico. Per avere un termine di riferimento, si tratta di una quantità nettamente superiore a tutto l’oro finora estratto nella storia della Terra. Tuttavia, come evidenziano le due fonti, l’oro è presente nell’acqua di mare in concentrazioni molto basse e si mescola a decine di altri elementi, rendendo difficile il suo recupero. Per giunta, le tecnologie disponibili oggi non consentono di estrarlo in modo economicamente conveniente.

oro nel terreno
20 milioni di tonnellate stimate (dreamstime.com/Phawat Khommat) – www.marinecue.it

Le possibili conseguenze

Come notato dai ricercatori, e pensando anche al problema delle microplastiche, i fondali degli oceani ospitano ecosistemi fragili, con migliaia di specie ancora ignote ai più. Scavare in queste profondità implicherebbe pertanto mettere a rischio la biodiversità marina in modo irreversibile. Alcuni paesi, come la Papua Nuova Guinea, hanno già iniziato a considerare l’idea dell’estrazione mineraria subacquea, ma le critiche sono arrivate rapidamente, considerato quanto appena sottolineato.

In questo senso, la comunità scientifica continua a cercare opzioni diverse che potrebbero in futuro consentire l’estrazione dell’oro marino senza arrecare effetti distruttivi. La Spagna, grazie alla sua posizione strategica e all’ampiezza delle sue acque territoriali, è sicuramente uno dei paesi che potrebbero beneficiare di più di questi progressi futuri.