Delfini, scoperta che ha lasciato di sasso tutti | Mai accaduto prima: in mezzo ad un branco di orche assassine

O non si tratta di orca?

Un'orca immensa (Canva) - marinecue.it

Questo tipo di delfino è molto simile a un’orca. Così che, nuotando spesso insieme, si mimetizzano facilmente.

Le creature del mondo animale, rappresentano una straordinaria varietà di forme, colori e comportamenti. Tanto che, ogni specie ha adattamenti unici i quali le permettono di vivere in habitat diversi: dal più profondo degli oceani, alle cime montuose.

La biodiversità animale, infatti, ci sorprende per la complessità delle relazioni fra specie, e per il loro ruolo fondamentale negli ecosistemi. Nondimeno, gli animali contribuiscono a mantenere l’equilibrio naturale, influenzando la crescita delle piante, e la salute del suolo.

Molti animali, mostrano abilità sorprendenti: come l’intelligenza dei delfini, o la mimetizzazione dei camaleonti; che affascinano e ispirano studi scientifici, nonché racconti popolari. Una ricchezza di comportamenti stimolante la curiosità, e il rispetto verso la natura.

Per tutti questi motivi, e altri, conoscere e proteggere le creature del mondo animale è quindi essenziale, per la salvaguardia del pianeta. La cui sopravvivenza, nondimeno, è legata alla nostra capacità di convivere in modo sostenibile, proprio con l’ambiente che ci ospita.

Incontri insoliti, fra orche e globicefali

Fra il 2021 e il 2023, il team dell’Icelandic Orca Project, guidato da Chérine Baumgartner, ha osservato un fenomeno raro e affascinante: ovvero, cuccioli di globicefalo nuotare accanto a branchi di orche, al largo delle coste islandesi. Il primo avvistamento significativo, risale al giugno 2022, quando un giovane globicefalo, riconoscibile per la sua forma e colore, è stato visto in una posizione particolare, rispetto a un’orca femmina. Incontri, questi, che osservati più volte negli anni successivi, hanno dunque suscitato grande interesse scientifico, per la loro natura insolita e complessa.

Gli studiosi, infatti, hanno approntato tre spiegazioni, in merito a queste interazioni: la prima è la predazione. Secondo cui alcune orche, essendo note per cacciare mammiferi marini, in questo caso non hanno però mostrato comportamenti aggressivi evidenti, verso i cuccioli di globicefalo: rendendo perciò quest’ipotesi, meno probabile. La seconda è che le orche stessero giocando o esercitandosi nelle tecniche di caccia, includendo i giovani globicefali nei loro “giochi di gruppo”. Infine, si è considerata l’ipotesi della cura parentale; seppur in fondo improbabile, dato che nessun orca femmina presente, era in fase di allattamento.

Una domanda che non trova risposta
Che fine hanno fatto i cuccioli? (Canva) – marinecue.it

Domande senza risposta

Eppure, nonostante le ipotesi, molti interrogativi restano comunque aperti. Del tipo: Come si son incontrate le due specie? Che fine hanno fatto i cuccioli? Son riusciti a sfuggire, o son stati abbandonati o persi? Dal momento che, brevità e natura di questi incontri, complicano ulteriormente la comprensione del fenomeno.

Filipa Samarra, coautrice dello studio, dal canto suo suggerisce che questi rari ritrovi, potrebbero esser influenzati dal cambiamento climatico. Poiché il riscaldamento delle acque, spingerebbe i globicefali a seguire le loro prede in aree più calde, sovrapponendosi così con l’habitat delle orche. E aumentando le possibilità di contatto, fra le due specie.