Antartide, scoperta incredibile dopo lo scioglimento dei ghiacci | C’è un mondo mai visto prima: iniziano gli studi

Segreti sotto la neve (pixabay.com) - www.marinecue.it
Un mondo celato sotto i ghiacci dell’Antartide, e il ruolo fondamentale nella comprensione del cambiamento climatico.
Da sempre il nord è terra di mitologia, scrittura, narrazioni varie. Terra di oscurità e carta tornasole di tutti i fenomeni geologici che contrassegnano il Pianeta.
Ma non solo; è terra di uno dei luoghi forse più inospitali del globo: i ghiacciai, dove le temperature proibitive non consentono una vita “occidentale”.
Ebbene in una delle zone più difficili da raggiungere, si è formato qualcosa di straordinario nel corso di secoli, rimanendo per lungo ignoto al resto dell’umanità.
Questa scoperta, frutto di una missione scientifica iniziata quasi per caso, offre ora un’opportunità per esplorare un universo rimasto nascosto per generazioni sotto l’enorme ghiacciaio dell’Antartide.
Tesori nascosti nel ghiaccio
L’ente che ha effettuato questa rivelazione è lo Schmidt Ocean Institute, un’organizzazione no-profit fondata da Eric e Wendy Schmidt, che nel 2025 ha guidato una spedizione in grado di cambiare per sempre la nostra comprensione della biologia marina e degli effetti del cambiamento climatico globale. Secondo il portale L’Indipendente, il tutto è iniziato lo scorso 13 gennaio quando un enorme iceberg chiamato A-84 si è distaccato dalla piattaforma George VI, liberando così un’area sottomarina grande quasi quanto Chicago!
Grazie alle immersioni di ROV SuBastian, un robot subacqueo, i ricercatori hanno scoperto un ecosistema incredibilmente ricco, popolato da coralli, spugne, pesci abituati al ghiaccio e perfino polpi. Ciò che ha colpito è il fatto che questi organismi siano prosperati per decenni, se non addirittura secoli, in un contesto completamente privo di luce e nutrienti provenienti dalla superficie.

Una missione cruciale
La biologa Patricia Esquete, una delle co-responsabili della missione, ha sottolineato che le dimensioni di molti esemplari fanno pensare che questo ecosistema sia molto antico. Secondo L’Indipendente, questo solleva domande cruciali sulla reale capacità della vita di adattarsi a condizioni estreme e delle correnti profonde di arrecare i nutrienti necessari a sostenere simile microcosmo. È un tema che ha il potenziale di rimettere in discussione totalmente il nostro approccio agli ecosistemi marini e il loro ruolo negli equilibri della Terra.
La missione, durata otto giorni, ha compreso uno studio congiunto tra biologia, geologia e oceanografia, raccogliendo informazioni cruciali non solo per la scienza della vita, ma anche per una migliore comprensione delle dinamiche della calotta glaciale antartica. Sasha Montelli, ricercatore dell’UCL e uno dei capi scienziati della spedizione, ha infine spiegato che queste informazioni aiuteranno anche a migliorare le previsioni sull’innalzamento del livello dei mari, contribuendo a politiche climatiche più precise e basate su dati concreti.