Altro che mostro di Lochness, quello vero lo hanno appena visto | Vive in queste acque del nostro Paese

Illustrazione di una creatura terrificante (Pixabay FOTO) - marinecue.it
Non esiste solo il mostro di Lochness, il mondo è davvero pieno di queste “creature”. Anche l’Italia non è da meno.
Il mostro di Loch Ness, o “Nessie” come lo chiamano affettuosamente in Scozia, è uno dei misteri più famosi al mondo. Si dice abiti nel profondo lago di Loch Ness, tra nebbie e acque scure, e le sue presunte apparizioni risalgono addirittura al VI secolo.
Nonostante decenni di ricerche, sonar, droni e spedizioni, nessuna prova concreta è mai venuta fuori. Solo immagini sfocate, racconti vaghi e un sacco di suggestione. Alcuni pensano che Nessie possa essere un grande storione o addirittura un plesiosauro sopravvissuto. Però, spoiler: la scienza è molto scettica.
Ma Loch Ness non è l’unico posto con leggende del genere. In Canada c’è “Ogopogo”, che si nasconderebbe nel lago Okanagan, mentre in Argentina c’è “Nahuelito”, un presunto mostro acquatico avvistato nel lago Nahuel Huapi. In Giappone, nel lago Ikeda, si parla di “Issie”, una specie di Nessie in versione asiatica.
Tutte queste storie hanno qualcosa in comune: nascono in laghi profondi e misteriosi, spesso circondati da montagne e folklore. Nessuna prova scientifica, ma tanto fascino. E in fondo, forse è proprio il mistero a tenerli vivi.
Un mostro “italiano”
Quando si sente parlare di mostri nei laghi, viene subito in mente il mitico Nessie scozzese. Quelle foto sfocate, le leggende tramandate nei pub, insomma… roba da folklore. Ma anche in Italia c’è un “mostro” che sta facendo parlare, e non per storie di fantasia: si tratta del pesce siluro. Niente creature mitologiche, è un pesce vero, enorme, e da un po’ di tempo ha deciso che il Lago di Garda è casa sua.
Ultimamente, infatti, si moltiplicano gli avvistamenti di siluri giganteschi, tipo quello lungo 3 metri beccato di recente. Un colosso che ha fatto sobbalzare più di un pescatore. Questo pesce, originario dell’Europa dell’Est, si è ambientato alla grande nel Garda: trova cibo in abbondanza e le acque miti lo favoriscono. Il problema è che, con la sua voracità, rischia di sconvolgere tutto l’equilibrio del lago. Sta mettendo in seria difficoltà pesci locali come il persico o il coregone, e la biodiversità del Garda rischia di uscirne a pezzi (Il Dolomiti).

Un mostro silenzioso
Come riportato da ildolomiti.it, fino a poco tempo fa, vedere un siluro nel Garda era una rarità. Una cosa da raccontare una volta ogni tanto, tipo “Sai che ho visto un pesce lungo come una bici?”. Ora invece le segnalazioni si moltiplicano, in particolare tra Sirmione e Lazise. Zone con acque tiepide e fondali ideali per questi predatori, che amano cacciare sul fondo e agire indisturbati.
Si nutrono praticamente di tutto: pesci piccoli, uova, crostacei… e più crescono, più diventano difficili da gestire. Il siluro è un osso duro: si adatta in fretta, non ha predatori naturali e può vivere anche in condizioni non proprio ideali. Tradotto: toglierselo di torno non è facile.