Cina, è allarmante quello che sta accadendo | Questa super nave è una minaccia per i fondali: vuole perforarli per km

Avanguardia, ma a quale costo?(depositphotos.com) - www.marinecue.it
Ha l’intento di penetrare il fondo oceanico: un’operazione scientifica senza precedenti, ma non priva di pericoli.
Esiste un luogo invisibile sul fondo dell’oceano, lontano da sguardi, dove la Cina desidera aprire una via verso l’ignoto. Non si tratta né di un tunnel futuristico né di una nuova miniera.
Ma di un’ambiziosa iniziativa scientifica: perforare il fondale marino per raggiungere, per la prima volta nella storia, il cuore del pianeta.
Una grande nave laboratorio progettata per affrontare le severe sfide delle profondità marine e terrestri, guida questa impresa.
Questa nave è il fulcro operativo di un progetto che potrebbe rivoluzionare le nostre conoscenze sulla Terra, ma solleva anche dubbi sulle possibili conseguenze ecologiche.
Al centro della Terra
Il mantello terrestre è una delle ultime frontiere geologiche ancora da esplorare: situato sotto la crosta, rappresenta circa l’84% del volume, ma rimane un mistero in termini di esplorazione diretta. Secondo quanto riportato da IFL Science, Everyeye ed altre riviste di settore, la Meng Xiang è progettata per scendere in un luogo in cui nessun’altra nave ha mai tentato: oltre i record stabiliti dalla giapponese Chikyū (7 km di profondità) e dalla statunitense JOIDES Resolution (8 km), attualmente non operativa. Anche il famoso foro superprofondo di Kola, in Russia, con i suoi 12 chilometri, è ora minacciato, anche se si trovava sulla terraferma e non sotto il mare.
Il vantaggio tecnico nel caso della Cina è legato allo spessore relativamente sottile della crosta oceanica: bastano pochi chilometri per arrivare al confine tra crosta e mantello, rendendo l’operazione meno complessa rispetto alla perforazione su terraferma. Ma se da un lato la missione potrebbe portare a scoperte straordinarie – come l’origine dei continenti, la storia primordiale della crosta e persino nuovi indizi sull’evoluzione della vita –, dall’altro genera notevole preoccupazione tra scienziati e ambientalisti.

Un mondo in subbuglio
Il rischio, quindi, non è solo teorico: perforare il fondo marino a queste profondità potrebbe influenzare gli equilibri sismici, liberare gas o liquidi sotto alta pressione e disturbare ecosistemi delicati. La zona abissale dell’oceano è tra le aree meno studiate anche dal punto di vista biologico (forse, con motivo), e l’inserimento di tecnologie così invasive potrebbe causare squilibri imprevisti.
È quindi legittimo chiedersi se la scienza stia superando un confine tra ricerca e imprudenza. Al momento, la Cina è in testa alla corsa. Ma mentre Meng Xiang si prepara a scendere nel profondo della Terra, il mondo osserva: tra speranza e timore, tra la voglia di conoscere e la necessità di tutelare (forse, preferibile).