Questa specie è in via d’estinzione | È corsa contro il tempo per salvarla: ma gli esemplari rimasti si contano sulle dita di una mano

Animali a rischio estinzione

Animali a rischio estinzione (Canva-Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Un caratteristico animale è sempre più minacciato dal rischio di estinzione. E’ l’ultima possibilità: potrebbe scomparire per sempre

Una specie animale viene considerata definitivamente estinta quando né in natura, né in cattività, sono presenti esemplari viventi appartenenti a quella stessa specie.

Tuttavia, la biologia distingue due differenti tipologie di estinzione, che variano proprio in base al “peso” della scomparsa riguardante ciascuna delle specie potenzialmente colpibili.

Quella di cui sentiamo più comunemente parlare è l’estinzione globale, che descrive la scomparsa di una specie in tutto il mondo, come, ad esempio, avvenuto con i mammut.

L’estinzione locale, invece, entra in gioco nel momento in cui gli appartenenti ad una specie scompaiono totalmente in una determinata area del mondo, pur contando esemplari in un’altra regione del pianeta.

Un tentativo disperato di salvataggio

Tra gli animali maggiormente interessati dalla minaccia di estinzione figura l’axolotl. Tuttavia, un recente studio pubblicato su PLoS One, ha esposto il lavoro messo in atto da un gruppo di ricercatori in Messico, volto a fornire a questa peculiare specie animale una speranza di salvataggio dall’estinzione. Ciò è avvenuto attraverso il rilascio in aree umide site nelle vicinanze della Capitale Città del Messico di 18 axolotl nati in cattività, al fine di studiarne il comportamento, all’interno di una zona che, è bene precisarlo, era precedentemente stata riqualificata e adibita alla presenza di questi animali, grazie alla collaborazione di volontari e agricoltori, il cui lavoro si è rivelato determinante alla creazione di rifugi naturali, dotati di sistemi di filtraggio biologici perfettamente all’avanguardia.

L’elemento più curioso ad essere emerso è stata sicuramente la capacità di sopravvivenza, nonché lo sviluppo di precisi comportamenti naturali da parte degli axolotl, che a dispetto della nascita in cattività, non sono affatto parsi come spaesati, bensì volenterosi di ricercare cibo con cui nutrirsi. Quanto ottenuto si è rivelato essere ben oltre superiore alle aspettative: attraverso la dotazione a ciascun esemplare di un dispositivo di tracciamento radio, è stato possibile monitorarne condizioni, movimenti e abitudini, scoprendo piacevolmente che alcuni esemplari risultassero addirittura ingrassati, chiaro segno di un’efficientemente avvenuta caccia e di una significativa possibilità di adattamento e sopravvivenza anche in un ambiente potenzialmente ostile.

Axolotl
Axolotl in acqua (Pixabay foto) – www.marinecue.it

L’importanza della specie

La ricercatrice Alejandra Ramos dell’Università Autonoma della Baja California, ha guidato il progetto, esponendo con enorme soddisfazione gli incredibili risultati derivanti dallo studio condotto e affermando: “Abbiamo dimostrato che è possibile riportare l’axolotl nel suo habitat originario“. D’altronde parliamo di un animale che possiede una significativa importanza sotto il profilo ecologico, ma anche culturale, in quanto protagonista di numerose leggende azteche, tramandate nel corso dei secoli.

La presenza di questi animali ha sempre rappresentato uno degli aspetti maggiormente peculiari del territorio messicano, considerando che anni fa erano presenti migliaia di esemplari già solo tra le acque di Xochimilco, nella parte meridionale della Capitale messicana, la cui diffusione è stata inevitabilmente compromessa dall’inquinamento derivante dall’urbanizzazione del centro, che anzi hanno provocato una vera e propria decimazione di axolotl. A rafforzare questo concetto ci ha pensato il co-autore dello studio Luis Zambrano, biologo presso l’Università Nazionale del Messico, che ha affermato: “Se perdiamo questa specie, perdiamo una parte della nostra identità nazionale. Se riusciamo a far sopravvivere l’axolotl in una metropoli da oltre 20 milioni di abitanti, allora possiamo credere in un futuro migliore per tutti”. A scriverlo è Libero.