Questa specie si era estinta 65 milioni di anni fa a causa dell’impatto col meteorite | Riapparsa magicamente dai fondali

Riapparsa magicamente dai fondali (depositphotos.com) - www.marinecue.it
Scoperto un’elemento fossile appartenente ad un essere gigantesco. La scoperta getta nuova luce sul passato marino.
Il tempo, nei suoi strati più reconditi, custodisce entità che non solcano il nostro pianeta da decine di milioni di anni, per via dei cicli evolutivi.
Si tratta di ombre colossali intrappolate nella roccia, sopravvissute unicamente come impronte, denti e frammenti; e come testimonianza dell’eterna forza vitale della Terra.
Tuttavia, occasionalmente, la Terra restituisce una parte di queste memorie, manifestandosi attraverso fossili di dimensioni tali da mettere in discussione le fondamenta della scienza.
È quanto avvenuto di recente lungo il corso di un fiume del Mississippi, dove una scoperta ha riacceso l’eco di un’epoca perduta.
La più grande vertebra
Un gruppo di geologi statunitensi ha identificato i resti fossili di un gigantesco Mosasauro, uno dei più imponenti rettili marini che abbiano mai abitato il nostro pianeta. La notizia, riportata dalla rivista Hattiesburg American e rilanciata da Live Science e Everyeye, concerne in particolare la più grande vertebra fossile di rettile marino mai rinvenuta nello stato del Mississippi. Il reperto sarebbe attribuibile alla specie Mosasaurus hoffmanni, rinomata per le sue dimensioni straordinarie e per la sua posizione apicale nella catena alimentare marina durante il tardo Cretaceo.
James Starnes, geologo del Dipartimento per la Qualità Ambientale del Mississippi e uno dei principali scopritori del fossile, ha illustrato che, durante il Mesozoico, la regione era sommersa da un vasto mare tropicale. In quelle acque poco profonde, ricche di vita, nuotavano squali, pesci, ammoniti e una vasta gamma di rettili marini. Sulle onde, i cieli erano solcati da pterosauri e uccelli primitivi, mentre le coste erano abitate da dinosauri che si muovevano tra le foreste costiere e gli estuari.

Un adattamento antico
Il Mosasaurus hoffmanni, della cui vertebra si è effettuato il ritrovamento, poteva raggiungere una lunghezza di almeno 9 metri, anche se alcuni esemplari rinvenuti in altre parti del mondo, come il Nord Africa, suggeriscono la possibilità di dimensioni considerevolmente superiori. Famosi anche per il loro apparire in saghe cinematografiche come Jurassic World, i mosasauri non erano dinosauri, ma appartenevano a un gruppo distinto, perfettamente adattato alla vita marina. Caratterizzati da mascelle potenti, denti affilati e un corpo idrodinamico, erano predatori implacabili degli oceani preistorici.
La loro estinzione avvenne in concomitanza con quella dei dinosauri terrestri, circa 66 milioni di anni fa, a seguito dell’impatto di un famoso meteorite nel Golfo del Messico. Quest’evento catastrofico rappresentò la fine dell’era mesozoica e l’inizio di una nuova fase evolutiva sulla Terra. La recente scoperta, oltre ad alimentare l’immaginario collettivo, fornisce dati preziosi per i paleontologi, contribuendo a ricostruire la biodiversità marina del passato.