Prima o poi doveva succedere: arrivata in Italia la tartaruga killer | È una specie super invasiva, tutti a rischio

Tartaruga "killer"

Tartaruga "killer" (Canva-Pexels foto) - www.marinecue.it

La specie di tartarughe che sta mettendo a repentaglio l’equilibrio dei mari. Anche le acque italiane sono state invase

Le specie animali invasive sono sfortunatamente diffuse in tutto il mondo. Si tratta di specie che vengono introdotte, più o meno volontariamente, all’interno di territori che non corrispondono a quello di origine.

Se in diversi casi gli animali sono destinati ad essere sopraffatti dalle specie autoctone, questo non succede quando si parla di specie “aliene” invasive, che hanno la capacità di adattarsi rapidamente alle caratteristiche di un habitat diverso dal loro.

All’adattamento seguono una serie di potenziali danni che le specie aliene sono in grado di creare all’ambiente e all’equilibrio dello stesso, attraverso la decimazione delle popolazioni locali e la proliferazione incontrollata.

Ciò avviene perché la loro presenza porta alla diffusione di nuove malattie, ma soprattutto alla competizione con le specie locali per predare. Il che si traduce inevitabilmente nell’alterazione degli equilibri delle biodiversità.

Un rinvenimento decisamente curioso

Lo scorso 4 maggio sui bagnasciuga di Vasto Marina, in Abruzzo, gli accorrenti si sono trovati davanti ad una specie marina davvero peculiare: stiamo parlando di una tartaruga d’acqua dolce appartenente alla specie Trachemys scripta, più comunemente conosciuta come tartaruga dalle orecchie rosse. Dopo aver immediatamente lanciato l’allarme, è stato compito dei carabinieri forestali locali intervenire per tutelare l’esemplare della specie, che risulta essere classificata tra le aliene invasive. Infatti, il Mar Adriatico non rappresenta l’habitat naturale della tartaruga a orecchie rosse, che è in realtà originaria del Nord America.

La sua pericolosità per gli ecosistemi e per i loro abitanti, a dispetto del suo aspetto innocuo, è tale da aver condotto l’Unione Europea a bandire questa specie, a causa proprio dell’elevato rischio di alterare l’equilibrio delle differenti regioni marine. La sua venuta sino ai mari europei è prevalentemente da attribuire al commercio di animali da compagnia, considerando che in molti le acquistano dall’estero e, una volta cresciute e divenute non proprio facili da gestire, se ne disfano introducendole in mare, in ambienti che non apparterrebbero loro.

Trachemys Scripta
Trachemys Scripta (Zoo d’Abruzzo foto) – www.marinecue.it

Evitare l’abbandono e rivolgersi alle autorità competenti

Le forze dell’ordine intervenute hanno, infatti, spiegato che presumibilmente anche questa specifica circostanza era da attribuire alla pratica illegale di abbandono degli animali esotici, vietata per legge per via dei pericoli che può provocare alle biodiversità marine, data la capacità della Trachemys scripta di entrare rapidamente in competizione con le altre specie, favorendone il rapido ed inesorabile declino. Adesso, l’esemplare rinvenuto a Vasto Marina si trova presso un centro specializzato che si occupa della cura e del trattamento della fauna selvatica, come affermato dai militari stessi.

Nonostante si sia riusciti a risolvere la situazione nel miglior verso possibile, un simile avvenimento non è potuto di certo passare inosservato, costringendo le forze forestali competenti a ribadire di non prendere in carico animali se successivamente, per un motivo o per l’altro, si è portati ad abbandonarli, sottolineando quelle che sono le procedure da seguire al fine di segnalare la presenza di specie aliene in un territorio differente dal proprio autoctono. La collaborazione dei cittadini è fondamentale per garantire la tutela degli animali e della biodiversità intera. A riportare la notizia è ChiaroQuotidiano.