Il mare ci darà l’energia elettrica di cui abbiamo bisogno | Sistema rivoluzionario: sfere di cemento collegate alle turbine per energia eterna

Un innovativo metodo (canva.com) - www.marincecue.it
Un innovativo metodo per immagazzinare energia elettrica attraverso l’utilizzo di sfere di cemento posizionate nelle profondità marine.
Negli abissi degli oceani, luoghi in cui la luce solare non riesce a penetrare e dove la pressione è sufficiente a deformare l’acciaio, l’umanità ha iniziato a concepire un modo alternativo.
Un metodo per garantire il proprio approvvigionamento energetico. In questi spazi silenziosi, potrebbe delinearsi una delle più importanti rivoluzioni energetiche del nostro secolo.
Non si tratta di estrazione, scavo o combustione, ma di sfruttare le leggi fisiche dell’acqua e della profondità per trasformare l’ambiente marino in una riserva naturale continua.
In tale contesto emerge un’idea concreta e visionaria: una tecnologia che non si fonda su reattori o dighe, bensì su enormi sfere. Capiamo meglio come.
Il progetto nel dettaglio
Secondo Money.it, il progetto, conosciuto con l’acronimo StEnSea (Stored Energy in the Sea), è frutto del lavoro del Fraunhofer Institute for Energy Economics and Energy Systems Technology e mira a immagazzinare energia elettrica sfruttando la pressione idrica degli abissi marini. Al centro di questa iniziativa vi sono enormi sfere di cemento, ciascuna con un peso di circa 400 tonnellate, cave al loro interno e progettate per resistere a profondità oceaniche che vanno dai 500 ai 600 metri.
Il principio su cui si basa il progetto è il seguente: in presenza di un surplus energetico prodotto da fonti rinnovabili, quali l’energia eolica o solare, questa viene utilizzata per svuotare d’acqua le sfere mediante apposite pompe. Durante i momenti di assenza di energia, l’acqua marina entra nuovamente all’interno delle sfere attraverso una valvola, attivando una turbina collegata a un generatore che produce elettricità. Tale sistema rappresenta un ciclo chiuso, sostenibile e facilmente replicabile, a seconda della domanda energetica.

Quali sono i benefici
A differenza delle batterie chimiche, che richiedono materiali rari e processi di smaltimento complessi, le sfere di cemento non producono inquinamento, hanno una vita utile stimata tra i 50 e i 60 anni e possono essere realizzate con materiali facilmente reperibili. Secondo le proiezioni del Fraunhofer IEE (riportate da Money), il potenziale globale di accumulo potrebbe raggiungere gli 820. 000 gigawattora, un volume sufficiente a rivoluzionare l’intero sistema energetico europeo. Le prime dieci località sottomarine individuate in Europa potrebbero coprire un quinto di questa capacità, rendendo il sistema scalabile e economicamente sostenibile.
StEnSea si configura quindi come un’alternativa concreta e promettente per affrontare la questione dell’intermittenza delle fonti rinnovabili. Essa non è soltanto un’innovazione tecnica, ma rappresenta una visione sistematica dell’energia, capace di unire efficienza, sostenibilità e resilienza. Il mare, storicamente visto sia come alleato che come nemico dell’umanità, potrebbe presto diventare il custode stesso della sua autonomia energetica.