Balene, senza la loro pipì finirebbe il mondo | Danno da vivere a tutte le specie che abitano i mari

Balena vicina alla superficie oceanica (Pexels foto) - www.marinecue.it
L’urina delle balene: una sostanza determinante per i viventi marittimi. Ecco in che modo influenza habitat e biodiversità
La presenza delle balene non si concentra unicamente in una specifica regione del mondo, essendo diffuse praticamente in ogni oceano globale. Tuttavia, esistono delle zone in cui è certamente più facile venirne in contatto.
Gli avvistamenti avvengono più frequentemente nelle latitudini più settentrionali del nostro pianeta, come l’Islanda, la Norvegia o l’Alaska, ma non è raro incorrervi nemmeno verso l’opposta estremità.
I cetacei, infatti, popolano fittamente anche le acque a ridosso dell’Antartide. Le coste dell’Australia, dell’Argentina o del Sudafrica, per questo risultano uno spot ideale per osservarle.
Inoltre, in base al periodo dell’anno in cui ci si trova, le balene compiono delle lunghe migrazioni, spostandosi dalle acque più fredde, ideali per procacciare nutrimento, alle zone più calde, dove invece si riproducono.
L’impatto cruciale delle balene
Sembra assurdo ascoltare una simile affermazione, ma la realtà è che l’urina delle balene è fondamentale per il mantenimento della salute e degli equilibri degli ecosistemi acquatici. Questa significativa scoperta è frutto del lavoro di un team di ricercatori coordinato dall’Università del Vermont, la cui pubblicazione è recentemente avvenuta su Nature Communications. Già in precedenza il ruolo di rilievo delle balene nell’ambito del mantenimento degli equilibri nei differenti habitat marini era emerso nel corso di altri studi; in particolare, era stata esposta la capacità delle balene di trasportare molteplici nutrienti a partire dalle profondità marittime, sino alle acque più superficiali.
Questa abitudine favorisce la crescita del plancton, sostanza cardine della catena alimentare degli abitanti di mari e oceani. E se già ciò non fosse abbastanza significativo, sappiate che nuovi studi in merito hanno esaminato come la dispersione della propria urina da parte delle balene risulti essere fondamentale alla disseminazione di enormi quantità di nutrienti, tra i quali anche l’azoto, che grazie al lavoro delle balene raggiunge un ammontare complessivo pari a oltre 4000 tonnellate annualmente liberate verso le zone costiere e subtropicali, che risultano essere frequentemente carenti di nutrienti.

Le straordinarie capacità di questo animale
A spiegarlo nel dettaglio è il biologo Joe Roman, uno degli autori del suddetto studio, che ha affermato: “Il trasporto di azoto e altri nutrienti può essere importante per la crescita del fitoplancton, ovvero alghe microscopiche, e fornire cibo a squali, altri pesci e molti invertebrati“. Si ipotizza, addirittura, che prima dell’inizio della caccia alle balene nei vari mari del mondo, gli apporti di nutrienti favoriti dallo spostamento dei cetacei fossero ben tre volte maggiori rispetto ai, comunque elevati, numeri odierni.
Inoltre, gli esemplari adulti riescono ad accumulare elevati quantitativi di grasso attraverso ingestione di krill e aringhe, soprattutto per quanto concernono le specie autoctone delle latitudini più elevate del globo; la presenza di grasso è in grado di rivelarsi di fondamentale importanza per la migrazione delle balene, che risulta essere la più lunga in assoluto tra le varie specie di mammiferi presenti sulla Terra. A tal proposito, il co-autore dello studio Andrew Pershing ha dichiarato: “I nutrienti arrivano da questi animali in migrazione e ciò cambia il nostro modo di pensare agli ecosistemi oceanici. Non pensiamo che altri animali, a parte gli esseri umani, abbiano un impatto su scala globale, ma le balene sì”. A riportarlo è un articolo di Wired.