Quando metti il pesce a tavola stai attento | Questo ti avvelena al primo boccone: spendi soldi per ucciderti

Attenzione a questi alimenti, potrebbero essere tossici (Freepik Foto) - www.marinecue.it
Mangiare in modo vario è una delle prime regole per garantire un corretto apporto di nutrienti e mantenere l’organismo in salute.
Le linee guida nutrizionali consigliano da sempre di bilanciare fonti vegetali e animali, dando spazio a tutti i gruppi alimentari con moderazione e buon senso. La cultura alimentare mediterranea, in particolare, pone l’accento su cibi freschi, stagionali e poco trasformati.
Tuttavia, anche all’interno di questa tradizione così salutare, esistono criticità che è importante conoscere, soprattutto quando riguardano alimenti percepiti come “sicuri” o “benefici”. Non tutto l’oro luccica e non tutte le pietanze sane lo sono davvero.
Non tutti gli alimenti apportano gli stessi vantaggi, e alcuni possono essere soggetti a contaminazioni ambientali non visibili né rilevabili al momento dell’acquisto. Questo vale in modo particolare per alcuni prodotti di origine animale, dove le condizioni di vita o la posizione nella catena alimentare incidono pesantemente.
Per proteggere la salute dei consumatori, gli enti europei ed internazionali conducono indagini periodiche e fissano limiti precisi per le sostanze potenzialmente tossiche, ma una buona parte della prevenzione passa dalle scelte consapevoli che ciascuno compie al supermercato o in pescheria.
Un rischio invisibile che può pesare sulla salute
Uno degli elementi più problematici legati all’alimentazione moderna è la contaminazione da metilmercurio, un composto altamente tossico che si accumula nei tessuti di alcune specie ittiche. Si tratta di un metallo pesante che deriva principalmente da attività industriali e si deposita in mari e oceani, entrando così nella catena alimentare.
A essere maggiormente colpiti sono i pesci predatori di grandi dimensioni, che assorbono e accumulano il mercurio mangiando altri pesci contaminati. Tra questi figurano pesce spada, tonno, verdesca, luccio, palombo e smeriglio. In Italia, anche specie molto diffuse come merluzzo, orata, sogliola, salmone, spigola, vongole, cozze e calamari possono presentare concentrazioni significative di mercurio, soprattutto se consumate con frequenza.

Come scegliere il pesce in modo sicuro
Per limitare i rischi associati all’assunzione di mercurio, è fondamentale adottare alcune semplici precauzioni. Prima fra tutte: ridurre il consumo di pesci predatori a una porzione settimanale, evitando accumuli pericolosi nel lungo periodo. Per il tonno in scatola, le linee guida ammettono fino a due porzioni a settimana, mentre per altre specie come il pesce spada è consigliata una sola.
È utile inoltre orientarsi verso pesci di taglia piccola, come sgombro, alici, aringa e trota, che presentano un profilo di contaminazione molto più basso. Queste specie offrono comunque ottime quantità di proteine e omega-3. Infine, privilegiare pesce allevato in ambienti controllati, con mangimi vegetali e da filiere sostenibili, aiuta a ridurre l’esposizione non solo al mercurio ma anche ad altri contaminanti ambientali.