La Campania obbligata a fermarsi in estate | Addio turisti: il mare non è balneabile

Vietato ai turisti (Pexels FOTO) - marinecue.it
Anche in Campania bisognerà fare a meno dei turisti. Purtroppo le condizioni del mare non sono delle migliori.
Il mare, a vederlo, sembra sempre invitante. Onde leggere, acqua limpida, magari pure il sole che spacca le pietre. Eppure, a volte non si può fare il bagno. Ci sono quei cartelli rossi che ti avvertono: zona non balneabile. E lì ti fermi, un po’ deluso.
Spesso è colpa dell’inquinamento. Troppi scarichi, troppa plastica, o batteri come l’Escherichia coli che superano i limiti. Altre volte è un fatto temporaneo, magari dopo una pioggia intensa o per via delle alghe. Ma resta comunque un campanello d’allarme.
Fa strano, perché il mare è lì, uguale a prima. Non è che cambia colore o odore, eh. Eppure sotto la superficie c’è qualcosa che non va, e non si vede. È un po’ come fidarsi di un amico che ti sorride, ma sai che ti ha appena mentito.
Alla fine ti siedi sulla spiaggia, lo guardi e pensi: che peccato. Un mare bello, ma che non puoi toccare. Ed è lì che capisci quanto sia fragile, e quanto ci vorrebbe poco per trattarlo meglio.
Quando il mare sembra ok… ma non lo è
Capita: si va al mare carichi, magari dopo una settimana pesante, con l’idea fissa di tuffarsi appena si poggia l’asciugamano. Il sole spacca, il mare luccica… e poi si vede quel cartello fastidioso: divieto di balneazione. Uno ci rimane secco. Perché l’acqua sembra perfetta, ma sotto c’è qualcosa che non si vede. E no, non è uno squalo. È l’inquinamento.
Succede anche nei posti belli, mica solo in angoli dimenticati. In Campania, per dire, ci sono tratti di costa in cui l’accesso al mare è vietato non per motivi estetici, ma per ragioni sanitarie. Troppi batteri, troppa roba scaricata nei posti sbagliati. E allora, anche se l’acqua è trasparente, è meglio non fidarsi. Non è questione di paranoia: è una misura di sicurezza, e pure necessaria.

Le zone off-limits
Secondo quanto riportato dall’Arpac e su ottopagine.it, nel 2025 ci sono undici tratti di litorale campano dove il bagno è proprio vietato. Non si parla di calette sperdute, ma anche di località piuttosto conosciute. Tipo Castellammare di Stabia e Cuma, che per la prima volta sono finite nella lista delle “no-go zone”. Poi ci sono spiagge più a sud come Lido Lago e Lido Spineta a Battipaglia, o la foce del Sele a Capaccio.
In totale, sono circa 9 chilometri di costa non balneabile, comunque meno rispetto ai 15 chilometri dell’anno prima. Un miglioramento c’è, anche se piccolo. L’elenco completo delle spiagge attualmente vietate comprende Castellammare di Stabia (NA), e tantissime altre località tra la provincia di Napoli e di Salerno.