In Sardegna ormai è delirio | Questa estate addio ai bagni a mare: tutte le spiagge a numero chiuso

Vietato andare in spiaggia Pexels FOTO) - marinecue.it

Vietato andare in spiaggia Pexels FOTO) - marinecue.it

In Sardegna sta succedendo di tutto e di più, e in molte zone sarà vietato farsi il bagno. Ma cosa sta succedendo?

Succede ogni estate: qualche regione mette i cartelli e blocca l’accesso al mare. “Divieto di balneazione”, e tanti saluti al tuffo rinfrescante. A volte è solo per pochi giorni, altre dura tutta la stagione.

Il motivo? Di solito è l’inquinamento. Acque sporche, batteri fuori norma, o scarichi fognari che finiscono dove non dovrebbero. E non importa se il mare sembra pulito: i rischi ci sono anche se non si vedono.

Regioni come Campania, Lazio e Sicilia hanno ogni anno tratti di costa vietati. Alcuni sono cronici, altri vanno e vengono. Dipende dai controlli, dal meteo, e anche da quanta cura c’è per l’ambiente.

Fa rabbia, perché il mare è lì, bellissimo, ma “off limits”. Però è anche un segnale forte: se il mare è malato, bisogna ascoltarlo. E forse cambiare qualcosa, prima che diventi la regola.

Il paradiso… limitato?

Il mare della Sardegna è uno spettacolo. Spiagge da cartolina, acqua trasparente, silenzio e profumo di mirto nell’aria. Ma la bellezza, si sa, va anche protetta. Ed è per questo che in alcune zone si sta iniziando a limitare l’accesso. Niente paura: non è che chiudono tutto. Però il “numero chiuso” sta diventando una cosa seria, anche se a prima vista può sembrare un po’ snob.

A Muravera, ad esempio, si è deciso che da fine giugno o inizio luglio 2025 alcune spiagge saranno accessibili solo a un numero limitato di persone. Lo stesso discorso potrebbe valere l’anno dopo anche per Castiadas. Il motivo? Evitare il caos, le resse, e soprattutto salvare quello che resta di un ecosistema già messo a dura prova. 

Illustrazione di una spiaggia (depositphotos.com) - www.marinecue.it
Illustrazione di una spiaggia (depositphotos.com) – www.marinecue.it

Un grosso cambiamento in Sardegna

Come riportato da unionesarda.it, questa faccenda delle spiagge “a prenotazione” non è solo una questione logistica. È anche un modo per iniziare a ragionare in modo diverso. Il turismo di massa, quando non è gestito bene, può fare disastri.

Troppe persone, troppi rifiuti, troppo rumore. Limitare gli ingressi vuol dire anche dare un segnale: la natura non è infinita, va trattata con un minimo di delicatezza. Infatti, le spiagge interessate sono Piscina Rei, Monte Nai e tante altre. Bisogna aspettare per vedere come evolverà la situazione, ma come riportato da unionesarda.it il prossimo anno anche la spiaggia di Castiadas “chiuderà”. Insomma, il trend ormai sembra essere questo.