Hanno trovato una nave romana Intatta dopo 2000 anni | Conserva gelosamente il suo carico: un tesoro partito da Neapolis

Illustrazione di un relitto (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Le scoperte non finiscono mai, e non è “difficile” trovare un’antica nave romana sotto l’acqua. La scoperta è incredibile!
A volte, sotto il fondo del mare, spuntano fuori delle vere e proprie capsule del tempo: navi antiche, affondate secoli fa, che riemergono grazie a una scoperta fortuita o a una spedizione archeologica mirata.
Queste navi sono spesso cariche di anfore, oggetti in ceramica, strumenti di bordo, a volte perfino resti umani. Ogni oggetto racconta un pezzetto di storia: com’era il commercio, cosa si mangiava, chi erano quei marinai.
La cosa affascinante è che molte di queste navi sono conservate benissimo. L’assenza di ossigeno in profondità rallenta la decomposizione, e così ci ritroviamo tra le mani imbarcazioni di duemila anni fa quasi intatte.
Ogni ritrovamento è un piccolo evento. Serve tempo, studio e delicatezza per riportare tutto in superficie. Ma quando accade, è come se il passato bussasse alla porta, chiedendoci di essere ascoltato.
Un tuffo che cambia tutto
Certe scoperte non nascono in laboratorio o in una missione scientifica super finanziata. A volte basta un tuffo al momento giusto. È successo nel 1999, al largo di Villajoyosa, in Spagna, quando due subacquei dilettanti , José Bou e Antoine Ferrer, stavano facendo una normale immersione. Insomma, niente di troppo spettacolare… fino a quando non si imbattono in un’anfora incastrata sotto un’ancora. Una scena quasi da film, con il mare che custodisce i suoi segreti per secoli e poi li rivela per puro caso.
Quell’anfora non era lì per caso. Anzi, era solo la punta dell’iceberg (ehm… del relitto). I due si trovavano sopra una gigantesca nave romana, lunga più di 30 metri, sommersa a circa 25 metri di profondità. Roba da far brillare gli occhi a qualsiasi archeologo. È bastata quella piccola scoperta per accendere l’interesse di studiosi, enti locali e persino del governo, che hanno iniziato a indagare su cosa ci fosse davvero sotto quei flutti tranquilli.

Un tesoro sotto il mare
Come riportato da modenavoltapagina.it, quello che è venuto fuori ha dell’incredibile. La nave, che risale al I secolo d.C., trasportava circa 3.000 anfore piene di garum – sì, proprio quella salsa di pesce fermentato che all’epoca faceva impazzire i Romani. Un condimento puzzolente ma di gran valore, tipo l’oro liquido della cucina antica.
Ma non è finita qui: nel carico c’erano anche 12 lingotti di piombo, ognuno da 64 chili, con impressa una scritta mica da poco – “Imperatore Germanico Augusto”. Una firma che potrebbe collegare il carico direttamente a Nerone, l’imperatore che amava il lusso e le scenate.