Canale di Sicilia, è ALLERTA estinzione | Pescatori a bocca asciutta: è inutile che escano in mare

Un'allerta seria (depositphotos.com) - www.marinecue.it
I pescatori segnalano con preoccupazione la situazione nel Canale di Sicilia, chiedendo interventi urgenti contro l’estinzione.
Ogni mattina, quando il sole sorge timidamente sulle coste del Mediterraneo, si rinnova il legame antico tra uomo e mare.
Un legame fatto di fatica, attesa e speranza, che da sempre plasma identità, tradizioni e sopravvivenza. Questa è la quotidianità dei pescatori.
Ma qualcosa, lentamente e silenziosamente, sembra essere cambiato. Nel Canale di Sicilia si parla addirittura di allerta estinzione.
È fondamentale un’azione immediata per preservare l’equilibrio ecologico e sostenere l’economia della pesca. Ecco la questione in dettaglio.
Un’allerta seria
I pescatori di Lampedusa lanciano un segnale d’allerta preoccupante: il Canale di Sicilia, storicamente una delle aree di pesca più importanti del Mediterraneo, appare ormai desolatamente spoglio di pesce. Secondo il Giornali di Sicilia, Totò Martello, presidente del consorzio Cogepa di Lampedusa, ha evidenziato la drammatica scarsità di specie ittiche nella regione, chiedendo l’implementazione di un fermo biologico e tecnico durante i periodi di riproduzione, accompagnato da un’indennità per i pescatori.
Martello ha sollecitato l’avvio di un’indagine su scala mediterranea per comprendere le cause di questa grave situazione. È stato richiesto, inoltre, di organizzare incontri con l’assessore regionale alla Pesca e con le istituzioni europee per affrontare un problema che non coinvolge solo i pescatori di Lampedusa, ma l’intera marineria siciliana e calabrese. Le cooperative di pescatori di Sciacca hanno già denunciato la diminuzione delle specie ittiche nel Mediterraneo. La situazione sembra essere ulteriormente aggravata da pratiche di pesca insostenibili, come la cattura del novellame, e da un’eccessiva pressione sulle risorse marine.

Un problema complesso
Come evidenziato dal Giornale, i commenti dei lettori sui social media riflettono un diffuso senso di frustrazione. Alcuni attribuiscono la colpa all’eccesso di pesca e alla raccolta indiscriminata, mentre altri pongono l’attenzione sull’impatto ambientale delle attività di pesca non regolamentate. La pesca del novellame, in particolare, è vista come una catastrofe per l’ecosistema marino, in quanto giovani pesci vengono catturati prima di avere la possibilità di riprodursi.
Malgrado le avversità, la comunità dei pescatori continua a richiedere misure concrete per proteggere il futuro della pesca nel Canale di Sicilia. Le soluzioni a questo delicato problema sono complesse, ma la necessità di un intervento immediato è sempre più palpabile. L’industria della pesca si trova a dover affrontare non solo una crisi ecologica, ma anche la sfida di bilanciare la conservazione delle risorse marine con le esigenze economiche di coloro che dipendono dal mare per il loro sostentamento. Se non si agisce tempestivamente, i pescatori rischiano di trovarsi a bocca asciutta, con conseguenze devastanti per l’intero ecosistema marino.