Stanno finendo le trote in questa Regione | La colpa è dell’uomo e della pesca: hanno immesso questa specie killer

Illustrazione di una trota (Canva foto) - www.marinecue.it
Le trote stanno incominciando a diminuire, soprattutto in questa regione e le colpe non possono che essere nostre.
La pesca delle trote è una di quelle attività che sanno ancora di tradizione e di pazienza. Non basta buttare l’amo e aspettare: serve osservare, capire il fiume, scegliere il momento giusto. Ogni posto ha i suoi trucchi, e ogni trota sembra avere una personalità tutta sua.
I fiumi di montagna, con le loro acque fredde e limpide, sono il regno perfetto per trovare le trote più belle. Si può pescare sia a mosca sia con esche naturali, e ognuno ha la sua scuola di pensiero. A volte è quasi una danza: lanciare, recuperare, sentire quel piccolo strattone.
Non è una pesca facile, anzi. Bisogna stare in silenzio, muoversi piano, capire dove si nasconde il pesce. E spesso, dopo ore, si torna a casa senza aver preso nulla… ma con la testa più leggera e il cuore pieno di natura.
Per chi ama la calma e il contatto con l’ambiente, poche cose battono una giornata a pescare trote tra i sassi e il rumore dell’acqua. Non è solo sport, è un piccolo ritorno a qualcosa di più semplice e vero.
Fiumi che raccontano storie
In Veneto e in tante altre regioni italiane, i fiumi sono da sempre un po’ come delle strade d’acqua che raccontano storie antiche. Acque fresche, limpide, piene di trote che sembrano dipinte a mano. Pescarle, o anche solo vederle guizzare sotto la superficie, è qualcosa che scalda il cuore. È natura allo stato puro, roba che ti riconcilia col mondo dopo una giornata di caos.
Purtroppo però, niente resta intatto per sempre. Negli ultimi anni, tra i sassi e le correnti, si stanno facendo largo ospiti non proprio invitati. Pesci “stranieri”, portati magari con le migliori intenzioni, che però rischiano di mandare all’aria quell’equilibrio delicato costruito in secoli di vita silenziosa.

Un grave problema
In Veneto, come riportato da altovicentinonline.it, la faccenda si sta facendo seria: l’arrivo di specie alloctone come la trota iridea e la trota fario sta mettendo nei guai la nostra povera trota marmorata. Non solo si fanno concorrenza per il cibo, ma spesso si ibridano, mescolando i geni e cancellando lentamente le tracce della specie originaria. Una vera beffa, se si pensa a quanto sia raro trovare trote marmorate “pure” oggi.
E non finisce qui. A farne le spese non sono solo le trote: anche pesci come lo scazzone, il temolo e il barbo comune rischiano grosso. Le normative attuali vietano di introdurre nuove specie, ma esistono delle deroghe concesse agli enti locali, previo via libera di valutazioni ambientali. Quindi, da una parte c’è chi spinge per mantenere viva la pesca sportiva, dall’altra chi chiede di salvaguardare gli ecosistemi fluviali prima che sia troppo tardi.