La Liguria lancia l’allarme IAS | Ce ne sono troppe in mare: rischi per gli ecosistemi e per l’uomo

La Liguria lancia l’allarme IAS | Ce ne sono troppe in mare: rischi per gli ecosistemi e per l’uomo

Un allarme inequivocabile (depositphotos.com) - www.marinecue.it

Nel Mar Ligure cresce la presenza di specie invasive. L’allerta di ARPAL non lascia dubbi. Quali esseri e come agire

C’è un mondo che si trasforma, anche se a prima vista tutto sembra rimanere invariato. Nei colori del mare, nei profili delle coste e nei riflessi della luce sulla superficie, ogni aspetto appare solito.

Tuttavia, sotto la superficie, tra sabbie e rocce e nella trama invisibile della biodiversità marina, accadono fenomeni che sfuggono all’osservazione comune.

Basta un piccolo evento: una nave, un impianto di allevamento, l’acqua di zavorra. E da quel momento, ciò che non appartiene a quel luogo comincia a diffondersi.

Il nostro mare è un ecosistema fragilissimo. Il tema che affronteremo dimostra che bisogna proteggerlo ogni giorno, anche da ciò che inizialmente appare invisibile.

Il Mar Ligure sta cambiando

A raccontare questa metamorfosi è Valentina Giussani, biologa marina dell’Arpal, intervistata da ImperiaPost. Negli ultimi anni, il fenomeno delle cosiddette specie aliene, organismi che si trovano al di fuori del loro ambiente naturale, ha preso piede anche nel Mar Ligure. Questi organismi – che includono plancton, crostacei e policheti – arrivano a causa delle attività umane, sia in modo diretto che indiretto. Quando si trovano in condizioni favorevoli, si rivelano invasive.

Come sottolinea l’esperta, si parla delle IAS (note come Invasive Alien Species), un gruppo pericoloso che, una volta stabilitosi, può compromettere in modo significativo l’equilibrio dell’ecosistema marino, la biodiversità e, in alcuni casi, la salute dell’uomo. Nel Mar Ligure, le segnalazioni si stanno inoltre moltiplicando: dal copepode asiatico, probabilmente introdotto attraverso le acque di zavorra delle navi, al branchiomma, un polichete originario del Mar Rosso che ha trovato un ambiente favorevole grazie al riscaldamento delle acque.

branchiomma mediterraneo
I fenomeni umani contribuiscono (depositphotos.com) – www.marinecue.it

Il granchio blu e le implicazioni economiche

Alcune specie sono ormai facilmente riconoscibili, come il granchio blu atlantico, già presente a La Spezia dal 2021 e, più recentemente, nel Ponente ligure. La sua rapida adattabilità e capacità riproduttiva lo hanno trasformato in un simbolo di questa problematica, tanto che si stanno valutando strategie di gestione che prevedano la sua raccolta a fini commerciali.

È importante prestare attenzione anche alle specie che si stanno espandendo a causa del cambiamento climatico e a quelle criptogeniche, il cui status rimane, secondo Imperia, incerto. Detto ciò, cosa possiamo fare noi, cittadini comuni, per affrontare una sfida così complessa? La biologa non ha dubbi: l’azione collettiva è essenziale. Piccole pratiche, come segnalare organismi insoliti, evitare di acquistare e introdurre specie esotiche, e prestare attenzione nei trasferimenti tra mari e ambienti acquatici, possono davvero fare la differenza, dati anche fattori come il cambiamento climatico, la globalizzazione del commercio e l’aumento della mobilità, che contribuiscono a rendere la questione ancora più complessa.