Il mare ha restituito un tesoro immenso dopo più di 1000 anni | Ha rivelato un grosso particolare: questa terra era piena di vita

grotta su kas, in turchia

Un tesoro riemerge da queste acque (depositphotos.com) - www.marinecue.it

Dopo più di mille anni, un tesoro riemerge: un affascinante viaggio tra spezie, olio e i misteri del Mediterraneo medievale.

Ci sono attese che possono prolungarsi per generazioni e generazioni. Alcune domande, come onde silenziose, rimangono sospese nell’incessante ballo delle acque e nel mistero delle profondità marine.

Così il mare conserva la memoria di ciò che fu, con la calma paziente e lungimirante di chi sa che, prima o poi, arriverà il momento della rivelazione.

Quando questo momento arriva, è come aprire un libro mai sfogliato, sebbene le pagine siano intrise dell’aroma salmastro di epoche antiche e di, ripetiamo, pazienza.

Una pazienza che ha custodito, per undici secoli, qualcosa di purissimo, nascosto e prezioso. Ora che quel silenzio è stato rotto, il Mediterraneo è pronto a svelarsi ulteriormente.

Il mistero del commercio nel Mediterraneo

Il ritrovamento, avvenuto nelle acque di Kaş in Turchia, è eccezionale: a una profondità di 45-50 metri, nei pressi dell’isola di Besmi, un’anfora sigillata da oltre un millennio è stata recuperata da un’équipe di archeologi subacquei guidati dal Professor Hakan Öniz dell’Università Akdeniz. Questo reperto, conservato in modo straordinario, apparteneva al carico di una nave mercantile affondata tra il IX e il X secolo, durante il periodo del califfato Abbaside. Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post e ripreso da Stilearte, l’imbarcazione era salpata dalle coste di Gaza, probabilmente diretta verso importanti porti del Mediterraneo orientale.

Questa nave trasportava anfore colme d’olio d’oliva, un elemento fondamentale non solo nella dieta, ma anche per l’illuminazione domestica e il commercio internazionale (sia di ieri che di oggi, effettivamente). Gli studiosi ipotizzano che le rotte seguite prevedessero diverse soste, con carichi misti che includevano anche vino o prodotti fermentati. Ciò che lascia di stucco è lo stato di conservazione dell’anfora, rimasta integra nonostante il passare del tempo e le pressioni marine.

anfora in mare
Sorprendente lo stato di conservazione (depositphotos.com) – www.marinecue.it

Le ipotesi sul contenuto

Il vaso è stato trasferito al Laboratorio di Archeologia Subacquea dell’università a Kemer, dove la restauratrice Rabia Nur Akyüz ha supervisionato l’apertura, mantenendo sempre umido il reperto. A guidare gli esami chimici è la Professoressa Meltem Asiltürk Ersoy, del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Materiali, che cercherà di determinare il contenuto esatto: potrebbe trattarsi di olio d’oliva, vino dolce, garum o addirittura olive in salamoia.

Secondo Stilearte, le prime ipotesi avanzate si fondano sulla forma del contenitore, sui materiali organici eventualmente rimasti e sulla composizione dei residui. Indipendentemente dal risultato, questo ritrovamento rappresenta sicuramente una straordinaria finestra sulla vita commerciale nel Mediterraneo di allora. Infine, l’anfora e gli altri oggetti trovati saranno presto esposti al Museo di Archeologia Subacquea del Mediterraneo di Kemer.