ALLARME nel Mediterraneo | I nostri mari sono pieni di questa specie quasi invisibile: la sua puntura è una catastrofe

Allarme nel Mar Mediterraneo (pixabay.com) - www.marinecue.it
Il cambiamento climatico sta agevolando la sua espansione incontrollata nei nostri mari, destando preoccupazione tra scienziati e non solo.
Da troppi anni, il volto del mare è mutato radicalmente. Non si tratta solo di innalzamento delle temperature o di erosione delle coste; c’è un fenomeno più subdolo, quasi impercettibile, che si insinua lentamente nei fondali.
Le anomalie si moltiplicano, le catture subiscono variazioni e le segnalazioni di incontri sgradevoli diventano sempre più frequenti.
L’ecosistema marino, già fragile, accusa segni di stress in continuo e imprevedibile aumento di specie aliene. Lo trattiamo spesso nei nostri approfondimenti.
Quando una nuova presenza emerge anche in aree dove prima era assente, sorge pertanto spontanea la domanda: cosa sta realmente accadendo nei nostri mari?
Una presenza “urticante”
L’espansione del vermocane, il verme urticante che invade il Sud Italia, sembra avere una spiegazione, come riportato da Geopop. Sebbene non sia una specie aliena, il suo comportamento ha assunto connotati estranei. Già conosciuto nel Mediterraneo meridionale, negli ultimi mesi ha visto una proliferazione anomala lungo le coste di Sicilia, Puglia e Calabria, facendo capolino anche in zone del Tirreno e dell’Adriatico dove prima era raro o addirittura assente.
Nonostante sia una specie autoctona, il vermocane è diventato una vera e propria minaccia, grazie alla sua straordinaria capacità di adattarsi a acque sempre più calde, che si stanno estendendo anche verso latitudini settentrionali a causa del cambiamento climatico. Questo verme predilige qualunque organismo marino, dai pesci catturati nelle reti ai polipi dei coralli, senza risparmiare neppure i cetrioli di mare. L’impatto sulla piccola pesca artigianale è devastante, e la sua diffusione non contenuta potrebbe avere ripercussioni catastrofiche sulla biodiversità marina.

Gli effetti sull’uomo
Per l’uomo, il contatto con un vermocane, sebbene non mortale, è tutt’altro che piacevole. Secondo Geopop, le sue setole bianche si spezzano facilmente e penetrano nella pelle, causando gonfiore, bruciore e intenso prurito. In alcuni casi, il verme è capace di “sparare” le setole a distanza di qualche centimetro. Un incontro accidentale con questa specie può comportare visite mediche e trattamenti farmacologici.
Non si tratta solo di un fastidio: l’allerta è concreta, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione turistica. Le autorità invitano a prestare la massima attenzione: in caso di contatto, è consigliato rimuovere delicatamente le setole con nastro adesivo, applicare ammoniaca sulla zona colpita e consultare un medico. Per monitorare la diffusione del vermocane, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale ha attivato l’app AvvisAPP, che permette ai cittadini di segnalare eventuali avvistamenti.