Il pesce a tavola non deve mai mancare | Occhio però alle quantità: troppo diventa velenoso

Illustrazione di un piatto di pesce (Pexels FOTO) - www.marinecue.it

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Il pesce è sempre molto buono e gustoso, eppure non bisogna esagerare. Altrimenti le conseguenze potrebbero essere pesanti.

Il pesce a tavola è una di quelle cose che mette subito allegria, non so perché. Sarà il profumo di mare, sarà che fa pensare alle vacanze… fatto sta che un bel piatto di pesce ha sempre il suo fascino.

C’è chi lo ama grigliato, con quella crosticina croccante che sa di estate, e chi invece lo preferisce crudo, tipo sashimi o tartare, per sentirne davvero tutto il sapore. Dipende un po’ dall’umore, e pure da quanta voglia si ha di mettersi ai fornelli.

Il bello è che il pesce, oltre a essere buono, fa pure bene: è leggero, ricco di omega-3, vitamine e proteine che danno energia senza appesantire. Una di quelle rare volte in cui qualcosa di sano è anche super gustoso.

Certo, bisogna scegliere bene: pesce fresco, stagionale e – se si può – pescato in modo sostenibile. Così si gode il meglio del mare senza pesare troppo sulla natura.

Pesce: quanto basta per stare bene

Quando si parla di pesce, spunta sempre fuori la stessa domanda: “Quanto ne bisogna mangiare?” Alcuni dicono ogni tanto, altri tutti i giorni… la verità sta un po’ nel mezzo. Il pesce, che sia grigliato, al forno o magari in una bella zuppa, è un alleato tosto per la salute, però bisogna dosarlo con un po’ di buon senso.

Troppo poco, e si rischia di perdere i suoi benefici. Troppo, e si corre il rischio di accumulare sostanze non proprio amiche del corpo, tipo mercurio e compagnia brutta. Insomma, come in tutte le cose, l’equilibrio è il trucco. E magari anche un pizzico di attenzione in più alla scelta di cosa si porta in tavola.

Un piatto di pesce (Pixabay Foto) - www.marinecue.it
Un piatto di pesce (Pixabay Foto) – www.marinecue.it

Le dritte da sapere (e da seguire)

Secondo le linee guida del CREA, il pesce dovrebbe comparire nel piatto 2 o 3 volte a settimana, meglio se si parla di pesce azzurro o varietà più leggere. La porzione ideale gira intorno ai 150 grammi, che poi è tipo un filetto abbondante o un bel trancio.

L’EFSA invece è un po’ più precisa: suggerisce di mettere a tavola pesce grasso, come salmone, sgombro o aringa, 1 o 2 volte alla settimana, però occhio… la porzione scende a circa 130 grammi, soprattutto perché questi pesci hanno una tendenza a incamerare sostanze tossiche come il metilmercurio. Insomma, meglio aggiornarsi prima sulla tipologia di pesce per capire, poi, quanto mangiarne.