Le balene migrano per migliaia di chilometri, trasportando con sé nutrienti vitali per la vita oceanica

Le balene trasportano nutrienti importanti e vitali attraverso gli oceani, influenzando interi ecosistemi marini.

Ogni anno, le balene intraprendono viaggi incredibili, attraversando gli oceani da un capo all’altro del pianeta. Si spostano tra le fredde acque polari, dove trovano abbondanza di cibo, e le calde regioni tropicali, dove si accoppiano e danno alla luce i loro piccoli. Questi spostamenti, tra i più lunghi nel regno animale, non sono solo essenziali per la sopravvivenza di queste creature, ma hanno anche un impatto enorme sugli ecosistemi marini.

Ma le balene non si limitano a viaggiare. Durante le migrazioni, modificano l’equilibrio dell’oceano in modi sorprendenti. Mentre si nutrono in profondità e poi risalgono in superficie, rilasciano sostanze nutritive fondamentali. Questo processo, chiamato “whale pump”, aiuta la crescita del fitoplancton, il punto di partenza della catena alimentare marina. Senza di loro, molti ecosistemi marini sarebbero decisamente meno produttivi.

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno scoperto che il ruolo delle balene va ben oltre il trasporto verticale dei nutrienti. Questi giganti del mare spostano sostanze vitali anche orizzontalmente, portandole con sé per migliaia di chilometri, dai mari ricchi di vita fino alle acque tropicali. Qui, il loro contributo diventa essenziale per mantenere la biodiversità, arricchendo aree che altrimenti sarebbero povere di nutrienti.

L’effetto di questo processo è particolarmente evidente nelle zone costiere, dove le acque sono spesso limpide, segno di una bassa presenza di sostanze nutritive. Il passaggio delle balene cambia le regole del gioco, rifornendo l’ambiente di elementi essenziali per lo sviluppo di molte specie, dal plancton fino ai predatori più grandi. Ora, un nuovo studio ha quantificato questo fenomeno in modo più preciso, rivelando dati sorprendenti.

Le balene come trasportatori di nutrienti su scala oceanica

Una ricerca dell’Università del Vermont, pubblicata su Nature Communications, ha scoperto che le balene non si limitano a rimescolare i nutrienti nelle profondità marine, ma li trasportano su distanze enormi. Questi cetacei diffondono tonnellate di azoto e biomassa spostandosi tra zone ricche di cibo e regioni tropicali dove si riproducono. La scoperta più curiosa? Una grande parte di questi nutrienti viene trasportata attraverso l’urina.

Secondo i calcoli dei ricercatori, ogni anno le balene trasportano circa 4000 tonnellate di azoto nelle calde acque tropicali e subtropicali, contribuendo alla fertilizzazione di queste zone. Inoltre, rilasciano oltre 45.000 tonnellate di biomassa, un apporto essenziale per l’ecosistema marino. Prima della caccia industriale che ha decimato le popolazioni di balene, questi numeri erano probabilmente tre volte superiori. Questo dato evidenzia quanto questi animali fossero cruciali per l’equilibrio degli oceani.

Schema del trasporto dei nutrienti (A. Boersma foto) – www.marinecue.it

Il “nastro trasportatore” dei giganti del mare

Gli studiosi hanno paragonato le balene a un “nastro trasportatore di nutrienti”, capace di redistribuire sostanze vitali su scala planetaria. Un esempio affascinante riguarda le megattere che viaggiano dal Golfo dell’Alaska fino alle Hawaii per riprodursi. Qui, i ricercatori hanno scoperto che i nutrienti rilasciati da questi animali doppiano quelli trasportati dai processi oceanici naturali. Un contributo che, in un certo senso, compensa la mancanza di fertilizzanti provenienti dai fiumi o dalle correnti marine.

Ma non finisce qui. Oltre a favorire la crescita del fitoplancton, questo processo ha un impatto diretto su pesci, squali e altre creature marine. Secondo gli esperti, ripristinare le popolazioni di balene potrebbe aumentare la produttività degli oceani e persino aiutare a contrastare i cambiamenti climatici, grazie all’aumento dell’assorbimento di carbonio nei mari.

Furio Lucchesi

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