Microscopiche ma potenti: come le alghe hanno cambiato l’evoluzione delle tridacne giganti

Anche se microscopiche, le alghe hanno avuto un ruolo molto importante nell’evoluzione delle cosiddette “giant clams”.

Hai mai sentito parlare delle vongole giganti? Forse le conoscete come “giant clams”. Questi molluschi, scientificamente noti come Tridacna maxima o Tridacna gigas, sono tra i più grandi al mondo, raggiungendo dimensioni impressionanti di 1,37 metri di lunghezza e un peso che può arrivare fino a 317 chilogrammi!

Vivono nelle splendide barriere coralline tropicali e, sorprendentemente, la loro sopravvivenza dipende da un piccolo segreto: le alghe simbiotiche che ospitano al loro interno.

Uno studio condotto dalla University of Colorado Boulder e pubblicato su Communications Biology ha esaminato il genoma di queste vongole per capire come questa simbiosi abbia plasmato la loro evoluzione nel corso del tempo.

Immagina un mondo sottomarino dove le vongole non solo si nutrono, ma collaborano con le alghe per prosperare. Questo rapporto è davvero affascinante e, come vedremo, ha permesso a queste creature di crescere enormemente senza dover seguire una dieta ricca di proteine. È un po’ come avere un amico che ti porta sempre da mangiare, giusto?

La simbiosi con le alghe

Le “vongole giganti” sono come dei piccoli ecosistemi viventi. All’interno del loro corpo, ospitano alghe che, attraverso la fotosintesi, trasformano la luce solare in zuccheri. Questo scambio è vantaggioso per entrambi: le vongole offrono protezione e nutrienti alle alghe, mentre queste ultime forniscono energia vitale alle vongole. È un po’ come un patto di amicizia tra due specie diverse, dove ognuno fa la propria parte per il bene comune.

Grazie a questa simbiosi, le “vongole giganti” hanno potuto crescere in modo straordinario, senza la necessità di una dieta ad alto contenuto proteico. Immagina di poter mangiare solo un paio di snack e crescere come un gigante! Questo è esattamente ciò che è successo a queste vongole, che hanno trovato un modo innovativo per prosperare nel loro ambiente.

Illustrazione di un individuo di Tridacna Tridacna cf. gigas (Wikipedia Nhobgood FOTO) – www.marinecue.it

Adattamenti genetici e implicazioni per la conservazione

Ma come fanno le vongole a convivere con le alghe senza attaccarle? Il segreto sta nel loro genoma, che ha subito alcune modifiche incredibili. Ad esempio, sono aumentate nel corso del tempo geni immunitari che permettono di riconoscere le alghe “amiche” e, allo stesso tempo, si sono ridotti alcuni geni del sistema immunitario che attivavano gli attacchi nei loro confronti. È come se avessero imparato a distinguere tra amici e nemici nel loro piccolo mondo sottomarino.

Tuttavia, non tutto è roseo. Le “vongole giganti” sono fondamentali per la biodiversità marina, offrendo rifugio a piccoli organismi e contribuendo alla stabilità delle barriere coralline. Ma affrontano minacce significative, come il cambiamento climatico, che può portare a temperature dell’acqua troppo elevate, costringendole a espellere le alghe e rischiando di “morire di fame”. Inoltre, la pesca eccessiva ha messo in pericolo alcune specie, come la Tridacna gigas, che è ora classificata come criticamente minacciata. La ricerca genomica potrebbe rivelarsi cruciale per la conservazione di queste specie. Sequenziare il DNA di tutte le 12 specie di vongole giganti potrebbe aiutarci a comprendere meglio la loro diversità e a sviluppare strategie di protezione più efficaci.

Mattia Paparo

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