Le città si stanno ribellando | Nessuno vuole più queste bestie nelle loro acque: è la fine di un’era

Illustrazione di alcune persone arrabbiate (Depositphotos)

Illustrazione di alcune persone arrabbiate (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Purtroppo è la cruda realtà, in molte città tantissime persone si stanno ribellando contro questi animali. Sono decisi più che mai!

C’è un dibattito sempre più acceso su alcuni animali in contesti urbani. Cinghiali, piccioni, topi e persino gabbiani sono spesso al centro delle polemiche. 

Ad esempio, i cinghiali che si aggirano nei parchi o nelle strade di periferia sono percepiti come un problema: distruggono giardini, creano disagi al traffico e, in alcuni casi, possono rappresentare un rischio per le persone.

Non mancano però opinioni contrarie. Alcuni sostengono che siamo noi a invadere i loro spazi naturali, costringendoli a spostarsi in città per sopravvivere. La soluzione, dicono, non dovrebbe essere eliminarli, ma imparare a convivere e gestire il problema con metodi etici.

In ogni caso, la questione divide. C’è chi propone abbattimenti selettivi e chi invece vorrebbe più iniziative per tutelare gli animali, magari riducendo il nostro impatto.

Una particolare decisione

A Nizza, il sindaco Christian Estrosi ha deciso di prendere posizione contro l’overtourism, vietando lo sbarco ai passeggeri delle grandi navi da crociera. L’obiettivo è semplice: favorire un turismo più sostenibile e “selezionato”. Le grandi navi, spesso simbolo di sovraffollamento e inquinamento, non potranno più scaricare migliaia di turisti nella città, mentre le imbarcazioni più piccole, con meno di 900 passeggeri, continueranno ad essere accolte. È una scelta che fa discutere, ma che sembra voler proteggere la qualità della vita dei residenti e l’equilibrio ambientale.

Le navi più piccole, spesso di lusso, saranno le benvenute e il porto di Nizza si sta già attrezzando per accoglierle al meglio. Si parla, per esempio, di un progetto di elettrificazione delle banchine per permettere alle navi di spegnere i motori durante lo scalo, riducendo così le emissioni. Secondo le stime, nel 2025 ci saranno circa 124 scali di queste imbarcazioni “selezionate”. Insomma, meno affollamento e più attenzione alla sostenibilità.

Illustrazione di alcune navi nei pressi di una città (Depositphotos)
Illustrazione di alcune navi nei pressi di una città (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

Reazioni e polemiche

Questa decisione, però, non è passata inosservata. Da un lato, gli ambientalisti hanno accolto la scelta con entusiasmo, definendola “un passo avanti per la salute pubblica e per la tutela degli ecosistemi marini”. È una battaglia che portano avanti da anni, e il decreto di Estrosi rappresenta per loro una svolta importante, anche se potrebbe essere impugnato dalle compagnie di crociera o da altri comuni della metropoli.

Dall’altro, le associazioni delle compagnie di crociera non l’hanno presa affatto bene. La Clia (Associazione internazionale delle compagnie di crociera) si è dichiarata “sbalordita”, accusando la decisione di penalizzare ingiustamente l’industria delle crociere. Secondo loro, queste misure non promuovono realmente il turismo sostenibile e rischiano di danneggiare l’economia locale. È un dibattito acceso che coinvolge non solo Nizza, ma molte altre località costiere che cercano un equilibrio tra turismo e sostenibilità.