Cernie, le stanno liberando per non farle mangiare, ma commettono un errore gravissimo | Stanno danneggiando interi ecosistemi

Illustrazione di una cernia (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it
Quello che sta accadendo con le cernie è assurdo, e la situazione si sta aggravando sempre di più. L’errore commesso è gravissimo!
Ah, le cernie, che pesce incredibile! Sono tra i predatori più affascinanti del mare, conosciute per la loro mole imponente e la capacità di mimetizzarsi tra rocce e fondali.
Le cernie vivono principalmente nelle acque temperate e tropicali, spesso vicino a scogliere o barriere coralline, dove si nascondono in anfratti pronti a scattare sulla preda.
La loro dieta è variegata: si nutrono di pesci più piccoli, crostacei e perfino molluschi. Sono delle vere cacciatrici! Un’altra curiosità interessante è che molte specie di cernia possono cambiare sesso nel corso della loro vita, passando da femmine a maschi: un adattamento unico per assicurare la riproduzione.
A livello culinario, le cernie sono molto apprezzate per le loro carni bianche e saporite. Si prestano a mille ricette, dalla griglia alle zuppe di pesce, e il loro sapore è delicato ma deciso. Insomma, un pesce che non delude mai in cucina.
Una particolare tradizione
A Hong Kong, una pratica buddhista antica quasi 2.000 anni, chiamata “mercy release” o “fangsheng”, sta creando un problema serio per l’ecosistema marino. L’idea alla base è molto nobile: salvare animali destinati al macello, restituendoli alla libertà. Spesso, però, le conseguenze di questi gesti compassionevoli non vengono considerate, e il risultato può essere disastroso.
Tra gli animali più liberati ci sono le cernie, e non parliamo di quelle che si trovano in natura. Si tratta di un ibrido artificiale tra cernia gigante e cernia tigre, creato per l’acquacoltura. Sono pesci grossi, crescono rapidamente e costano poco, il che li rende perfetti sia per i consumatori che per i monaci che li acquistano al mercato per liberarli. Tuttavia, questo gesto simbolico sta avendo un impatto devastante sulla biodiversità delle acque di Hong Kong.

Gli effetti sull’ecosistema
Queste cernie ibride, oltre ad essere grandi e robuste, sono incredibilmente voraci. Uno studio condotto dall’Università di Hong Kong ha analizzato il contenuto dei loro stomaci e ha scoperto che si cibano di una vasta gamma di organismi: piccoli pesci, crostacei e cefalopodi, occupando nicchie ecologiche che sarebbero altrimenti destinate ad altre specie locali. In sostanza, stanno alterando profondamente l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Lo studio invita a riflettere sull’impatto di queste “liberazioni”. Non si tratta solo di un atto compassionevole, ma di un intervento che può avere effetti a catena sul delicato equilibrio degli habitat naturali. Insomma, prima di liberare un pesce, anche con le migliori intenzioni, è meglio chiedersi quale sarà il prezzo che l’ambiente dovrà pagare per questa scelta. Un gesto di pietà, purtroppo, può trasformarsi in un grosso problema per la natura.