Il nostro mare ha nascosto segreti sorprendenti | Ora sono stati svelati: nessuno credeva alla presenza di questa specie
Il mare e gli oceani del nostro pianeta nascondono ancora segreti che al momento non riusciamo a svelare, altri invece sì.
Le profondità marine rimangono tra gli ambienti meno esplorati della Terra, ospitando specie che spesso sfidano le aspettative degli scienziati. Ogni anno, grazie ai progressi nella tecnologia subacquea, vengono scoperte nuove forme di vita che rivelano strategie di sopravvivenza uniche e sorprendenti.
Tra le scoperte più sorprendenti ci sono organismi che vivono vicino alle sorgenti idrotermali, a profondità superiori ai 2000 metri.
Qui, in assenza di luce e con temperature estreme, si trovano specie come i vermi tubolari giganti e molluschi che ospitano batteri simbionti per produrre energia da composti chimici, un processo chiamato chemosintesi.
Alcune nuove specie sfidano la nostra comprensione della biologia. Recentemente, è stato scoperto un pesce senza volto nelle acque profonde australiane, mentre in altre zone si sono trovati crostacei traslucidi e creature gelatinose dai colori bioluminescenti, adattate a un mondo di oscurità.
Distribuzione delle specie marine nel Mediterraneo
Il progetto LIFE Conceptu Maris, giunto al terzo anno, ha raccolto oltre 6.000 osservazioni effettuate da traghetti commerciali, delineando un quadro dettagliato della distribuzione di balene, delfini e tartarughe marine nel Mar Mediterraneo. Tra le specie monitorate, la balenottera comune (Balaenoptera physalus) si conferma la principale balena presente regolarmente nella regione, con concentrazioni significative nel Santuario Pelagos, nel Tirreno centrale e lungo le coste francesi e spagnole. Anche i delfini, come il tursiope (Tursiops truncatus) e la stenella striata (Stenella coeruleoalba), mostrano una presenza consolidata, mentre specie più rare, come zifio, grampo e globicefalo, prediligono aree con batimetrie complesse e profondità elevate.
Le tartarughe marine, in particolare la Caretta caretta, hanno registrato un aumento delle nidificazioni lungo le coste italiane, mentre specifiche aree pelagiche, come quelle intorno al vulcano sottomarino Marsili, si sono rivelate cruciali per la loro alimentazione e accoppiamento. I dati indicano che le tartarughe migrano dall’Atlantico attraverso il Mediterraneo occidentale, seguendo correnti che favoriscono la concentrazione di nutrienti, creando habitat ottimali per diverse specie.
Minacce e strategie di conservazione
Le specie marine nel Mediterraneo affrontano diverse minacce, tra cui le collisioni con le navi, particolarmente frequenti lungo rotte trafficate come quelle del Santuario Pelagos. La pesca industriale e artigianale causa catture accidentali, mentre l’inquinamento da rifiuti plastici e attrezzi abbandonati rappresenta un rischio crescente per cetacei e tartarughe.
LIFE Conceptu Maris ha implementato metodi innovativi per migliorare la conservazione, tra cui l’uso di traghetti commerciali come piattaforme di monitoraggio e la formazione di oltre 100 ufficiali di navigazione sul rischio di collisione. Una banca dati comune e un sistema Decision Support System (DSS) sono in fase di sviluppo per supportare la gestione a lungo termine. Inoltre, l’iniziativa di citizen science ha coinvolto oltre 120 volontari, offrendo loro l’opportunità di partecipare attivamente al monitoraggio in mare aperto, contribuendo a una visione più completa degli habitat e delle necessità ecologiche delle specie marine.