Marina Militare, dopo venti anni l’addio alla sua unità multiruolo | Ha preso fuoco ed è colata a picco: soccorsi resi difficili per il maltempo
L’unità multiruolo della Marina Militare ha preso fuoco durante un’operazione nell’Oceano Pacifico ed è affondata.
La vita delle unità navali militari è strettamente legata a missioni delicate e complesse, spesso in ambienti ostili e con condizioni imprevedibili. Le attività in mare richiedono una pianificazione accurata e una preparazione costante, affinché ogni possibile rischio venga calcolato e gestito in anticipo. Nonostante questo, il mare rimane una delle forze più potenti e incontrollabili con cui l’uomo possa misurarsi. Anche le navi più moderne e attrezzate possono trovarsi in situazioni di difficoltà che mettono a dura prova la loro struttura e il loro equipaggio.
Le missioni condotte su unità multiruolo sono spesso caratterizzate da un livello di complessità elevata, soprattutto quando coinvolgono esplorazioni subacquee o interventi nelle vicinanze di barriere coralline. Questi ecosistemi, sebbene meravigliosi, rappresentano anche un terreno insidioso per la navigazione, con fondali che possono cambiare rapidamente o rimanere poco mappati per decenni. Le navi militari, anche le più sofisticate, devono fare i conti con la sfida di manovrare in ambienti tanto imprevedibili.
Le operazioni di ricerca e soccorso richiedono un coordinamento perfetto e tempi di risposta rapidissimi, soprattutto in condizioni di emergenza. Ogni minuto può essere cruciale quando una nave si trova in difficoltà, e il successo dell’evacuazione e delle operazioni di salvataggio dipende dall’efficienza degli equipaggi e dal supporto fornito dalle unità di soccorso nelle vicinanze. L’imprevedibilità delle condizioni marine, unita al fattore umano, può però aggravare notevolmente la situazione, richiedendo interventi complessi e tempestivi.
Le missioni della Marina, specie in aree remote, sono sempre accompagnate da una componente di rischio, ma anche da un grande spirito di collaborazione internazionale. Quando una nave si trova in difficoltà, l’intervento di altre unità, spesso provenienti da paesi diversi, diventa fondamentale per garantire la sicurezza dell’equipaggio e limitare i danni.
Una nave in difficoltà
Nel caso recente, un’unità navale della Marina si è trovata a fronteggiare una situazione di emergenza nelle acque del Pacifico. L’improvvisa inclinazione della nave ha costretto il comandante a prendere una decisione rapida per salvare l’equipaggio, ordinando l’abbandono della nave. Le operazioni sono avvenute in un contesto particolarmente critico, con il forte vento e il mare agitato che rendevano difficile manovrare le zattere di salvataggio.
Nonostante la tempestività dei soccorsi, alcuni membri dell’equipaggio hanno dovuto affrontare momenti di grave tensione, mentre la nave continuava a sbandare e una densa colonna di fumo si alzava visibile dalla costa. La rapida inclinazione dello scafo ha complicato ulteriormente l’evacuazione, ma il personale ha mantenuto la calma durante le operazioni. Nonostante la nave sia colata a picco, il salvataggio è andato a buon fine.
Il salvataggio e la risposta internazionale
Fortunatamente, grazie all’uso delle scialuppe e dei gommoni di emergenza, la maggior parte dell’equipaggio è riuscita a mettersi in salvo senza gravi conseguenze. La presenza di altre imbarcazioni nella zona, tra cui la nave da crociera Queen Elizabeth e la nave posacavi francese Lodbrog, ha offerto un supporto cruciale per le operazioni di salvataggio. Il contributo delle autorità locali, tra cui la Samoa Fire and Emergency Services Authority, è stato determinante per soccorrere i marinai e fronteggiare un possibile incendio a bordo.
Anche un aereo della Royal New Zealand Air Force è stato subito inviato per fornire assistenza aerea e coordinare meglio le operazioni. Grazie a questa risposta internazionale e al rapido intervento, non ci sono state vittime, e solo due persone hanno avuto bisogno di cure ospedaliere. Questo episodio ha messo in evidenza l’importanza della collaborazione tra le marine e i servizi di emergenza in contesti così critici e remoti. L’unità multiruolo HMNZS Manawanui della Marina Militare della Nuova Zelanda è perciò affondata, ma fortunatamente si sono evitati guai peggiori.