Greenpeace, le polemiche non si placano dopo l’affondamento della petroliera | Danno enorme all’ecosistema marino: nessuna sicurezza

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petroliera Pixabay (Foto) - www.marinecue.it

Greenpeace si scaglia contro l’ennesima tragedia in mare dovuta al trasporto del petrolio via mare. Cosa sta succedendo?

L’uso dei combustibili fossili genera problemi su larga scala. Non si parla solo di danni all’ambiente, come può essere la deforestazione e la perdita della fauna e della flora locali, con molte specie a rischio di estinzione.

Purtroppo, l’utilizzo di fonti non rinnovabili genera a catena emissioni pericolose nell’ambiente, i cui effetti sono difficili da prevedere nonostante il miglioramento della tecnologia e i progressi scientifici in atto.

I cambiamenti climatici e i fenomeni collegati agli sbalzi termici sono due segnali importanti che dobbiamo prenderci cura del Pianeta prima che questo non si prenda più cura di noi.

Purtroppo, però, gli incidenti durante il trasporto di materie prime inquinanti continuano a ripresentarsi, con conseguenze inarrestabili per l’ambiente marino e per le popolazioni prossime alle coste. L’ultimo allarme lanciato da Greenpeace riguarda proprio l’ennesimo evento negativo in tal senso.

Cosa è successo nelle Filippine

Nelle acque delle Filippine si è verificato l’affondamento della petroliera Mt Terra Nova, con a bordo 1,4 milioni di litri di olio combustibile. Le autorità locali, in collaborazione con la guardia costiera, stanno cercando di contenere la fuoriuscita di carburante per evitare un disastro ambientale di vasta portata. Purtroppo in questi casi si parla spesso di risarcimenti alle comunità locali.

Nonostante il carburante principale sia ancora contenuto nella cisterna della nave, le operazioni di recupero devono essere condotte in tempi rapidi per scongiurare danni maggiori. Le condizioni meteo avverse, causate dal passaggio del tifone Gaemi, hanno reso complicato l’intervento immediato, rallentando i tentativi di contenimento della marea nera. Infatti, le specie marine sono indifese di fronte alle chiazze di materiale combustibile che si diffonde nelle acque, rischiando il soffocamento e la morìa del cibo.

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Petroliera Pixabay (Foto) – www.marinecue.it

Come evitare questi disastri

Il monitoraggio ambientale è uno strumento fondamentale per prevenire disastri ecologici legati alle fuoriuscite di petrolio. Grazie a tecnologie avanzate, è possibile rilevare tempestivamente eventuali perdite o anomalie, intervenendo in modo più rapido ed efficace. Anche le operazioni di contenimento, come l’uso di barriere galleggianti, sono diventate una pratica standard per ridurre la diffusione del petrolio in mare.

Inoltre, la prevenzione passa attraverso norme di sicurezza più rigorose per le navi cisterna, le piattaforme petrolifere e le infrastrutture marittime. La collaborazione tra governi, enti privati e organizzazioni ambientaliste è essenziale per minimizzare i rischi e migliorare la capacità di risposta alle emergenze.