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Droni marini: un mercato che in Italia sarà di 189 milioni di euro entro il 2030

I droni marini, innovativi veicoli subacquei, stanno vivendo una rapida espansione di mercato. Secondo le previsioni riportate nella Digital Edition 2023 del “Sea Drone Tech Summit”, ci si aspetta che il loro valore nel mercato italiano raggiunga un impressionante picco di 189,1 milioni di euro entro il 2030.

Cosa sono i droni marini?

I droni marini sono innovativi veicoli subacquei, progettati per operare in modo autonomo o semi-autonomo nell’ambiente sottomarino. Questi strumenti versatili trovano impiego in un’ampia gamma di settori, tra cui la ricerca oceanografica, l’esplorazione subacquea, il monitoraggio ambientale, l’ispezione di infrastrutture subacquee e la sicurezza marittima.

La loro robusta struttura è progettata per resistere alle pressioni dell’ambiente subacqueo, permettendo loro di operare a profondità variabili, che possono spaziare dai pochi metri a migliaia di metri sotto la superficie marina. Questi droni sono spinti da sistemi di propulsione elettrici o ibridi, con possibilità di utilizzo di propulsori a idrogetto per una maggiore manovrabilità.

Dotati di una vasta gamma di sensori e strumenti di navigazione, tra cui sonar, telecamere, giroscopi e accelerometri, i droni marini possono navigare in modo autonomo e mantenere una traiettoria precisa. L’alimentazione avviene attraverso batterie ricaricabili, garantendo autonomie variabili in base alla profondità e alle condizioni operative. Alcuni modelli sono addirittura dotati di sistemi di ricarica induttiva per missioni a lunga durata.

Credits- Sea Drone Tech Summit

Le applicazioni

Le applicazioni di questi strumenti sono estremamente diversificate. Essi vengono impiegati nella ricerca oceanografica per lo studio dell’ambiente marino, delle correnti oceaniche, della geologia e della biologia marina. Inoltre, sono fondamentali per l’esplorazione di relitti, caverne sommerse e habitat marini. Oltre a ciò, contribuiscono al monitoraggio ambientale, raccogliendo dati sulla condizione e qualità dell’acqua, nonché sulla salute degli ecosistemi marini. Infine, rivestono un ruolo cruciale nella sicurezza marittima, sorvegliando porti, rotte di navigazione e contribuendo al rilevamento di mine od oggetti pericolosi sommersi.

Il mercato italiano dei droni marini

Il resoconto di questa ricerca sarà anticipato durante la Digital Edition 2023 di “Sea Drone Tech Summit”, l’evento professionale italiano dedicato alla robotica marina. L’analisi evidenzia una prospettiva brillante per il mercato italiano dei droni marini e subacquei, che raggiungerà i 189,1 milioni di euro entro il 2030, triplicando il valore del 2022, valutato a 63,4 milioni di euro. Le applicazioni civili dominano il panorama, rappresentando il 65% del totale, mentre quelle militari costituiscono il 35%. Questa tendenza rispecchia la crescita globale del settore dei veicoli e robot acquatici, che si prevede passi da 5,9 a 18,9 miliardi di euro nel periodo 2022-30.

Attualmente, l’industria della robotica marina italiana vanta oltre 40 progetti e iniziative sia industriali che scientifiche, con un investimento stimato in ricerca e sviluppo superiore ai 20 milioni di euro. La filiera italiana della robotica marina si distingue per la sua articolazione e innovazione, sia nel campo scientifico che industriale, lavorando su numerose iniziative e progetti per applicazioni sia civili che militari.

Credits- Sea Drone Tech Summit

Nella ricerca condotta da PwC Strategy& Italy, vengono elencate le cinque principali attuali applicazioni globali dei droni marini. In testa troviamo la ricerca scientifica, che rappresenta il 30% delle utilizzazioni, seguita dall’ingegneria acquatica con il 24%. Al terzo posto si collocano le necessità militari e di sicurezza, che costituiscono il 19%, seguite dalle missioni di ricerca e soccorso in mare al 15%. Infine, le attività commerciali e ricreative occupano il 12%.

Sviluppi futuri

In sintesi, i droni marini rappresentano una tecnologia emergente di grande versatilità e impatto in diversi settori. La crescita esponenziale prevista nel mercato italiano, con una stima di 189,1 milioni di euro entro il 2030, testimonia l’importanza e l’ampia applicabilità di questa innovazione. Con più di 40 progetti attivi e significativi investimenti in ricerca e sviluppo, l’industria della robotica marina italiana sta dimostrando un impegno tangibile nell’evoluzione di questa tecnologia. Si prospetta un futuro promettente, con impatti positivi sia a livello economico che in termini di progresso scientifico e sicurezza marittima.

Credits immagine di copertina – Sea Drone Tech Summit

Valentina Maria Barberio

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