Navi da crociera

Decarbonizzazione: la scelta del gruppo Costa Crociere

Decarbonizzazione è la parola d’ordine di questo nuovo periodo della storia. Sono molte le scelte che si possono fare per decarbonizzare la navigazione. La scelta che Costa ha intrapreso per la decarbonizzazione si può riassumere in due parole: biocarburanti ed energia da terra. Costa, nell’ambito dell’impegno alla riduzione dell’emissione di anidride carbonica ha creato un dipartimento interno per la decarbonizzazione.

La nave AIDAprima, la prima nave da crociera a funzionare a biodiesel. Fonte: Wikimedia Commons

I biocarburanti nella decarbonizzazione

La nave AIDAprima è la prima nave di grandi dimensioni a utilizzare un biocarburante. Questa nave, come molte delle navi di recente costruzione, ha un sistema propulsivo dual fuel. Il doppio carburante di questi motori permette a questa nave di andare sia a diesel, che a Gas Naturale Liquefatto. Al posto di questi si può usare del biodiesel o del biogas per ridurre le emissioni. La nave AIDAprima è stata, il 21 luglio 2022, la prima a utilizzare del biocarburante marino in occasione della sua sosta a Rotterdam. Nel porto neerlandese, la società Goodfuels ha rifornito la nave con un biocarburante ottenuto dalla miscelazione di materie prime vegetali e dal gasolio marino. Le materie prime vegetali che possono essere utilizzate sono di vario tipo, dall’olio da cucina esausto agli oli vegetali.

Il porto di Rotterdam. Fonte: Wikimedia Commons

Il biocarburante comunque, almeno al momento, contiene ancora delle percentuali di gasolio ottenuto dal petrolio. Questo è perché i motori, almeno quelli con alcuni tipi di iniezione, sono tarati su gasoli ottenuti dal petrolio e mal funzionerebbero con miscele 100% vegetali. Questo per via della differente viscosità di questi tipi di gasoli, e che non si adattano alle miscele con differenti viscosità. Inoltre, Costa pensa di utilizzare il cosiddetto carburante rigenerato. Questo carburante è un prodotto da usare come sostituto del diesel, ottenuto dagli scarti di lavorazione del biodiesel. In questo modo si può ottenere un carburante a zero sprechi, in cui anche gli scarti vengono riutilizzati per movimentare mezzi.

L’energia da terra per ridurre le emissioni di carbonio

Ottenere energia direttamente da terra quando si è in porto permette di ridurre di molto il consumo di carburante e l’emissione di anidride carbonica. La spiegazione è semplice. La nave, in questo modo, non deve tenere accesi i motori in un regime di funzionamento non ottimale della nave. La produzione di energia elettrica a terra, del tipo che si utilizza anche in casa, è più flessibile e solitamente lavora in un regime più efficiente di una nave ormeggiata. Il problema di questa tecnologia è che è richiesta un’imponente infrastruttura a terra. Non serve solo una grande infrastruttura portuale. Infatti, se tutte le navi di un porto si attaccassero tramite cordoni ombelicali, come fanno gli aerei parcheggiati in aeroporto, il porto richiederebbe alla rete elettrica un contributo non indifferente.

Infatti, bisogna pensare alla quantità di energia che le navi ormeggiate richiedono. Soprattutto quando si parla di navi passeggeri. Un altro problema a cui si deve pensare quando si propone questa soluzione è che si tratta di una soluzione viabile solo per alcune navi, almeno al momento. Infatti, vi sono molte navi in navigazione ad oggi che sono state costruite in tempi abbastanza lontani. Per rendere queste navi capaci di ricevere energia elettrica attraverso cordoni ombelicali, bisogna che queste navi siano restaurate o modificate. Si tratta comunque di una soluzione molto lungimirante, tanto che Costa non è la prima a utilizzare questo stratagemma. Già la compagnia di navigazione Grimaldi, con il varo della classe Green 5th generation, di cui l’unità capoclasse è la Eco Valencia ha cominciato a utilizzare questa tecnologia. Bisogna però che anche i porti si adeguino e ottengano queste tecnologie.

Alessandro Mantani

Sono uno studente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano. Appassionato di tutto il mondo marino sin da piccolo, dalle barche a vela di piccole dimensioni alle gigantesce petroliere.

Recent Posts

Emerso in tutta la sua maestosità un relitto della Seconda Guerra Mondiale | Arricchisce il patrimonio immenso calabrese

Un altro frammento di storia riaffiora dai fondali del Mare Ionio, riscrivendo la storia sommersa…

3 ore ago

Seppie, questa estate cucinale al meglio | Segui il consiglio dei pescatori: resteranno morbide come il burro

Cucinare delle seppie che siano veramente buone non è solo un’illusione: è sufficiente seguire i…

5 ore ago

Oceani, c’è ancora speranza di salvarli | Ce la stanno mettendo tutta: via a plastica e rifiuti e più coralli

Salvare gli oceani è possibile, e sono già in atto tantissime attività che permetteranno di…

7 ore ago

Pesci, tutto quelli che strano in tavola soffrono enormemente | Se conoscessi quello che accade, non ne mangeresti più

Anche i pesci soffrono, come tantissimi altri animali. Purtroppo alcune volte ignoriamo ciò che succede…

10 ore ago

Contender, il più grande squalo bianco maschio mai studiato: l’avvistamento vicino alla costa svela dati inediti sull’oceano

L'avvistamento di questo animale ha lasciato tutti senza parole. Il "Re dei Mari" è anche…

11 ore ago

Crociera, occhio al cibo | Come le compagnie gestiscono quello che avanza è da brividi: non ci dormi la notte

La gestione del cibo su una nave da crociera è davvero difficile, molti nemmeno immaginano…

12 ore ago