Navi Militari

La HMS Quorn prossima al restauro e potenziamento

La nave HMS Quorn di classe Hunt tornerà a proteggere le acque più forte che mai. L’unità ha a lungo servito la Royal Navy, dal 1988 al 2016. Era in programma una serie di lavori di ammodernamento ma la HMS Quorn venne dismessa verso la fine del 2017. Il cacciamine concludeva così i suoi anni di servizio con un futuro incerto o almeno fino all’aprile del 2020: una nuova opportunità arriva dal Baltico.

HMS Quorn: dalla UK alla Lituania

Le navi della classe Hunt sono specializzate nella localizzazione e rimozione di mine navali. La HMS Quorn, in particolare, ha servito 27 anni con la Royal Navy, pattugliando i mari nella flotta Mine Countermeasures Vessels (MCMV). Nel dicembre del 2017, la Royal Navy prende la decisione di mandare in pensione l’ultima nave classe Hunt.

Cosa ne sarebbe stato del cacciamine? Occorre aspettare la primavera del 2020 per una risposta. La Lietuvos Karinės jūrų pajėgos, ovvero la marina militare della Lituania, offre 1 milione di sterline per ottenere la nave.

La HMS Quorn sarà restaurata e potenziata dal Regno Unito

Dopo aver ottenuto la nave il governo lituano non perde tempo: l’intenzione è quella di potenziare la HMS Quorn. Rendere competitiva una nave che ha più di trent’anni nei confronti delle moderne unità è tutt’altro che semplice. Ancora una volta la Lituania guarda al Regno Unito e pensa bene di affidare ai cantieri britannici la HMS Quorn.

È il cantiere Harland & Wolff ad aggiudicarsi il contratto dal valore di 55 milioni di sterline per ripristinare il cacciamine. La Defence Equipment Sales Authority (DESA) decide dunque di portare la nave in Irlanda. La scelta è coerente con il piano della National Shipbuilding Strategy Refresh: un impulso alla costruzione navale a beneficio delle aziende e dei lavoratori. Solo grazie a questo contratto sono infatti garantiti 100 posti di lavoro. Jeremy Quin, Minister for Defence Procurement, commenta così:

“Sono lieto che questo contratto multimilionario porterà un’ex cacciamine della Royal Navy al restauro in un cantiere navale britannico, sostenendo i posti di lavoro nel Regno Unito e rafforzando la costruzione navale nel sud-ovest”.

Anche la NATO vede di buon occhio il ritorno della classe Hunt

Su richiesta della Marina lituana, il contratto include diversi aggiornamenti, in primis ai sistemi sonar. L’unità migliorerà notevolmente le proprie capacità di ricerca e soccorso anche grazie all’aggiunta di nuovi apparati di propulsione e generatori.

Essendo la Lituania parte della NATO, rafforzarne la flotta migliora le prospettive dell’intera alleanza. Potrà sembrare poco dato che parliamo di una singola nave ma occorre invece ragionare in termini di flotta congiunta. La Lituania potrà partecipare alle missioni NATO con la HMS Quorn e dare il suo contributo insieme a tante altre navi da guerra per rafforzare la capacità marittima dell’alleanza. Il ministro Jeremy Quin aggiunge:

“La Lituania è un alleato chiave della NATO e un partner della Joint Expeditionary Force, e questa nave cacciamine rafforzerà la capacità marittima della NATO in tutta Europa, assicurando che l’Alleanza rimanga pronta a rispondere alle minacce globali in evoluzione”.

Specifiche della HMS Quorn classe Hunt

Di seguito riportiamo le principali caratteristiche della nave HMS Quorn

  • Lunghezza (LOA): 60 m
  • Larghezza massima: 9.8 m
  • Pescaggio: 2.2 m
  • Dislocamento: 750 t
  • Velocità massima: 17 nodi
HMS Quorn a Portsmouth photo by Tony Leather

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Si chiama SDB-Online la nuova app web per la batimetria dei fondali bassi. L’applicazione è in grado di disegnare delle griglie batimetriche e salvarle nel cloud. La compagnia EOMAP che fornisce il servizio ha grande esperienza nel campo della batimetria derivata da satelliti. Nel 2015 e nel 2022, l’Ufficio idrografico del Regno Unito si affida a EOMAP per la fornitura di SDB (Satellite-Derived Bathymetry).

Lo studio del Moskstraumen porta a risultati straordinari dopo svariati tentativi poco soddisfacenti. Il Moskstraumen è un maelstrom che si verifica nel nord della Norvegia. Le correnti e le onde di quel luogo hanno ostacolato i convenzionali strumenti di ricerca per anni ma le cose sono cambiate. I ricercatori norvegesi, in collaborazione con Nortek, hanno affrontato lo studio del Moskstraumen in maniera diversa rispetto al passato.

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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