Lusso in mare

La Perini Navi è fallita: che ne sarà del cantiere e dei lavoratori?


La Perini Navi è fallita e ne fanno le spese un centinaio di lavoratori. A causa dell’emergenza COVID19 lo scenario economico italiano è peggiorato terribilmente. Molte sono le attività costrette a chiudere e tante le persone che faticano alle prese con problemi economici. Il fallimento della Perini Navi non era scontato eppure già qualcuno lo temeva da tempo

La Perini Navi era un marchio noto a livello internazionale

La Perini Navi ha una lunga storia dietro di sé. Da oltre 35 anni è leader mondiale nella progettazione e costruzione di imbarcazioni di lusso. Tra le sue realizzazioni ci sono imbarcazioni a vela e motoryacht, in alluminio e acciaio, refit e lavori di assistenza. Nel mercato internazionale degli yacht a vela oltre i 45 m, possiede un track record notevole: oltre il 55%! Il design interno delle costruzioni Perini Navi è conosciuto e apprezzato: alta qualità, finiture interne notevoli e comfort eccezionale. Sapere che la Perini Navi è fallita è un boccone amarissimo.

Perini Navi

La Perini Navi è fallita secondo il Tribunale di Lucca

Il Tribunale di Lucca decreta che la Perini Navi è fallita. Dopo tre giorni dall’udienza i vertici della società elaborano la documentazione con l’intento di recuperare la società. In seguito a tale ricorso fu presentato un piano col quale l’azienda si impegnava a sanare il debito. La Perini Navi aveva nel maggio scorso aperto la richiesta di concordato in bianco. Il 21 maggio 2020 il website di Perini Navi pubblica la notizia secondo cui il consiglio di amministrazione intraprendeva un piano di ristrutturazione. Si legge che la procedura avviene ai sensi dell’articolo 182 bis della R.D. del 16 marzo 1942, n. 267 al fine di preservare la continuità operativa della Società.

L’intento era quello di concordare un periodo di tempo affinché il cantiere potesse ultimare gli ordini già in costruzione e soddisfare il più possibile i creditori. Questi ultimi sono in attesa di cifre esorbitanti (circa 100 milioni) ed il concordato era davvero l’ultima spiaggia. Perini Navi e Fenix Holding comunicarono di aver firmato accordi con i fondi di investimento Blue Skye e Arena Investors. Tutto ruotava proprio intorno a questo aiuto: in particolare la Blue Skye, gruppo di investitori europeo, è già nota per essere azionista del Milan.

L’accordo prevedeva l’emissione di un prestito quadriennale da 30 milioni di euro in prededuzione che tuttavia non sembra essere stato abbastanza. Pesano molto sulla decisione i troppi ritardi nelle trattative e la richiesta di altre 4 settimane per definire gli accordi con gli istituti di credito. La proposta è bocciata ma il giudice Carmine Capozzi ha comunque permesso una minima continuità di esercizio.

Il piano faceva acqua da tutte le parti secondo i sindacati

La Fiom-Cgil (Federazione Impiegati Operai Metallurgici e Confederazione Generale Italiana del Lavoro) ha espresso pareri molto duri. Secondo i sindacati il piano di salvataggio non poteva assolutamente salvare l’azienda. Le mancanze del gruppo dirigente sono state gravissime e ne fanno le spese circa 100 lavoratori. Secondo il segretario provinciale Mauro Rossi ed il segretario regionale Massimo Braccini, la Perini navi è fallita per incompetenza. Il segretario versiliese Nicola Riva non può che essere d’accordo:

“Hanno distrutto un’impresa e un marchio che ha fatto la storia della nautica e di Viareggio a livello mondiale.”

Perini Navi

La Perini Navi è fallita eppure qualcuno è interessato all’acquisizione

Ci sono già due aziende che sono interessate ad acquisire la Perini. Tra queste troviamo i Cantieri San Lorenzo e Ferretti Group. Prima di procedere all’asta ci vorranno diversi mesi. Occorre stimare il patrimonio attuale che conta cantieri a Viareggio, La Spezia ed anche in Turchia. Altro interessato è The Italian Sea Group, specializzata nella nautica di lusso con sede a Marina di Carrara. Quest’ultimo anche si occupa di refit e motoryacht, nonché navi entro i 100 metri. Il gruppo TISG può benissimo paragonarsi nel campo della vela di lusso a Perini Navi ma al momento nulla è confermato riguardo la partecipazione all’asta. Franco Della Santa è il curatore fallimentare e si prepara agli incontri coi sindacati. La priorità è sicuramente data agli ex lavoratori ma bisogna anche pensare alle piccole imprese locali. Nicola Riva dice proprio questo auspicando ad una vendita e non ad un affitto:

“La vendita garantirebbe liquidità per ristorare in tempi più stretti i creditori, che sono soprattutto piccole e piccolissime imprese artigiane della zona.”

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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