Mare, spiagge, bagni e coronavirus. ISS: rischi e raccomandazioni per un’estate a prova di COVID19

La pandemia da coronavirus ha in questi mesi stravolto le nostre abitudini e il nostro stile di vita. Con l’estate ad un passo, aumenta la paura di contrarre il virus in luoghi affollati come le spiagge.

Luoghi in cui il distanziamento sociale tra 34 milioni di bagnanti non è facilmente gestibile, sebbene la Penisola vanti circa 7000 km di costa.

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nelle scorse ora, un report in cui vengono fornite linee guida a bagnanti e operatori del settore balneare, per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus.

Secondo l’ISS il rischio di contrarre il virus direttamente dalle superfici, come sabbia e pietre è molto basso a causa delle elevate temperature raggiunte da tali superfici.

Tali condizioni renderebbero la sopravvivenza del virus molto improbabile gia dopo pochi minuti.

Anche il rischio di contagio in acqua è estremamente basso, data la non sopravvivenza del virus in acqua salata e la forte percentuale di dispersione.

Attraverso il “Rapporto sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2”, redatto in collaborazione con il Ministero della Salute, l’INAIL, l’ARPAC. Vengono rese ufficiali una serie di norme da adottare per un estate in piena sicurezza e anti coronavirus.

Norme che regolano operazioni semplici, chiare. Quali ad esempio il controllo del corretto funzionamento dei depuratori balneari, il corretto smaltimento delle acqua residue, la gestione degli spazi e del distanziamento sociale.

Le norme che riguardano i bagnanti e i gestori

  • Per limitare l’accesso ai lidi e rispettare il distanziamento anti-contagio da coronavirus, sarà necessario prenotare online o telefonicamente, il proprio posto in spiaggia. Tale prenotazione sarà obbligatoria anche per poter risalire ai contatti che possono aver interessato un positivo che ha frequentato quel determinato lido.
  • Installare cartelli e bande segnaletiche per agevolare il rispetto e la comprensione delle norme  anticontagio. Tale materiale deve essere di facile interpretazione anche per stranieri o persone con disabilità.
  • Controllare all’ingresso al lido, che la temperatura dei bagnanti e del personale, non sia superiore a 37,5°
  • Tali norme vietano anche qualsiasi forma di assembramento, quali attività di animazione, balli di gruppo, giochi e buffet
  • È consentita solo musica d’ascolto in spiaggia ed eventi musicali che non generino assembramenti

Queste sono solo alcune delle norme che verranno adottate questa estate negli stabilimenti balneari italiani.

Norme alle quali si aggiungono le consuete azioni di sanificazione degli ambienti. Pulizia accurata di tutte le attrezzature da spiaggia e l’utilizzo dei DPI per tutti gli operatori del lido. Risulta evidente che tali norme risultano di difficile applicazione qualora ci si riferisse a spiagge pubbliche.

In questo caso fondamentale è il lavoro di Sindaci ed enti locali competenti, che hanno il compito di far rispettare le principali norme anticoronavirus e regolare l’afflusso di bagnanti sulle spiagge. Le norme apportano sicuramente una diversa fruizione degli spazi e dei servizi rispetto alle scorse stagioni balneari, ma sono le condizioni essenziali per evitare che il riaccendersi di focolai nel Paese.

Risulta fondamentale il ruolo che ogni cittadino assume riguardo il rispetto delle norme e del buonsenso, ma si è fiduciosi in una attenta collaborazione di tutti per sconfiggere un male comune.