La FREMM Virginio Fasan rientra dall’operazione “EUNAVFOR Atalanta”

Il 18 dicembre l’equipaggio di nave Fasan arriva a La Spezia dopo cinque mesi di attività di antipirateria svolta nel Mar Rosso, Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano

Lunedì 18 dicembre, la Fregata Europea Multi Missione (FREMM) Virginio Fasan rientra a La Spezia, dopo cinque intensi mesi di partecipazione all’operazione “EUNAVFOR Atalanta”, missione dell’Unione Europea che opera in una zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano, per garantire la presenza, sorveglianza e la polizia in alto mare finalizzate al contrasto del fenomeno della pirateria.

Il Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, accoglierà l’equipaggio della FREMM, al quale ha rivolto i suoi saluti prima dell’inizio dell’operazione in occasione di una sosta della nave a Souda. Durante la sosta nell’isola di Creta sono state testate e migliorate le conoscenze dell’equipaggio in materia di Maritime Interdiction Operation mediante lo svolgimento di attività  presso il NATO Maritime Interdiction Operational Training Centre (NMIOTC), centro di eccellenza  della NATO.

Partita lo scorso 14 luglio dal porto di La Spezia, nave Virginio Fasan ha partecipato per la prima volta a questa missione, in cui ha assunto il ruolo di Flag Ship il 27 luglio, subentrando alla Marina spagnola.

Durante l’attività di pattugliamento, la fregata italiana è intervenuta, lo scorso 19 novembre, nel fermo di alcuni sospetti pirati somali che i giorni precedenti avevano attaccato un mercantile e un peschereccio oceanico, in transito nell’Oceano Indiano al largo delle coste somale.

In questi cinque mesi, nave Virginio Fasan ha fatto sosta nei porti di Oman, Gibuti, Mayotte, Tanzania, Seychelles e Madagascar, dove sono state condotte attività addestrative a favore delle forze di polizia locali e umanitarie nei confronti delle comunità locali.

Nel dettaglio sono state 29 le attività di Local Maritime Capacity Building (LMCB) nelle quali sono stati addestrati 266 militari delle forze di polizia marittima di 7 diversi paesi, con lo scopo di trasmettere loro le conoscenze necessarie per operare in autonomia nel contrasto alle attività illecite, tra le quali la pirateria.

Le attività di Civilian and Military Cooperation (CiMiC), svolte invece in quattro diversi paesi africani, hanno permesso all’equipaggio di fornire supporto nel soddisfare le esigenze primarie della popolazione civile disagiata.

Altrettanto numerose sono state le esercitazioni e le cooperazioni svolte con le altre forze navali presenti, tra cui le marine della Cina, Corea del Sud, India, Oman e Seychelles, impegnate nella stessa area in diverse missioni internazionali.

L’attenzione dell’intera Europa in generale, quella del nostro Paese e della Marina Militare in particolare nel Corno d’Africa testimonia come la regione mediterranea non possa essere considerata come un sistema chiuso, ma un’area sottoposta agli effetti delle dinamiche politiche, sociali, economiche, culturali e religiose esercitate dalle zone adiacenti.

Approfondimenti:
Nave Virginio Fasan (F 591) è la seconda delle fregate classe FREMM (Fregate Europee Multi Missione) e la prima in configurazione ASW (Anti Submarine Warfare); l’Unità, costruita nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, è stata varata il 31 marzo 2012 e successivamente trasportata allo stabilimento del Muggiano per il completamento dell’allestimento e le prove di collaudo. Nave Virginio Fasan è stata consegnata alla Marina Militare il 19 dicembre 2013. Attualmente la nave fa sede nel porto di La Spezia ed è alle dipendenze del 1° Comando Divisione Navale.

Con la Council Joint Action 2008/251 del 10 novembre del 2008, l’UE ha istituito di fatto la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea: l’Operazione Atalanta. Essa è un importante tassello nella politica di difesa europea con l’obiettivo di: proteggere le navi del World Food Programme, dell’African Union Mission in Somalia (AMISOM) e altre unità vulnerabili; dissuadere e interrompere atti di pirateria e attacchi armati in mare; monitorare le attività di pesca al largo delle coste della Somalia; supportare le altre missioni dell’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, operando per rafforzare la sicurezza marittima nella regione.

Sebbene la costante presenza di unità navali e velivoli dislocati in area per la sorveglianza ed il riconoscimento di attività sospette illecite a danno del commercio marittimo, congiuntamente all’adozione da parte del naviglio mercantile di adeguate misure di autoprotezione, abbiano comportato una riduzione del numero degli incidenti riconducibili al fenomeno della pirateria, la stessa non può dirsi debellata come i recenti eventi accaduti nell’area dimostrano.

La Forza Navale Europea opera in una zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano, Isole Seychelles incluse (una zona di mare che per grandezza è paragonabile a tutto il Mar Mediterraneo).

Redazione

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